Insegna dell'oreficeria "della Mezza Luna"

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Insegna dell'oreficeria "della Mezza Luna"

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Notizie storico artistiche

Datazione
Tecnica e supporto
Legno intagliato e dipinto
Misure (in cm)
38,6x27,5
Notizie storico critiche
Insegna di un'oreficeria dipinta su ambo i lati. Un'oreficeria "della mezza Luna" appare sull'Indicatore Bolognese di S. G. Giovannini, del 1854, in via degli Orefici "a destra".
Queste insegne per tutto l'Otto e parte del Novecento hanno costellato le vie di Bologna, finendo col tempo per identificare non solo la bottega ma anche il luogo in cui si trovavano, diventando punti di riferimento imprescindibili soprattutto per chi non era in grado di leggere. Questo spiega la permanenza della stessa insegna anche in caso di cessione o di modifica dell'attività.
Descrizione
Insegna di bottega - Su sfondo blu una mezza luna gialla dal profilo umano.
Bibliografia
Le botteghe degli orefici di Bologna e le loro insegne, 1911, manoscritto conservato presso la biblioteca dell'Archiginnasio (B 4227); F. Varignana, Coscienza Urbana e Urbanistica tra due millenni. Fatti bolognesi dal 1796 alla prima guerra mondiale, Bologna, 1993; R. Scannavini (a cura di), Piazze e Mercati nel centro antico di Bologna, Bologna, 1993, p. 177; A. Molinari Pradelli, Bologna in vetrina, Bologna, 1994, p. 90; G. Moretti, Bologna - taccuino di viaggio, Bologna 2013, p. 61;
Mostre
Coscienza Urbana e Urbanistica tra due millenni. Fatti bolognesi dal 1796 alla prima guerra mondiale (Bologna, 11/12/1993 - 13/2/1994);
Note
Le insegne di antiche botteghe, molte delle quali oggi visibili nella sala della Forma Urbis nel Museo della Storia della città di Bologna in Palazzo Pepoli, giunsero nelle collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna in seguito agli sventramenti di via Rizzoli d'inizio Novecento con conseguente esproprio di tante botteghe che lì avevano sede, soprattutto oreficerie. Nella biblioteca dell'Archiginnasio si conserva un volumetto manoscritto sulle "Botteghe degli orefici di Bologna e le loro insegne, dal 1812 al 1911" dove si ritrovano molte delle insegne qui conservate con i nomi dei relativi proprietari che si sono succeduti negli anni (Bibl. Arch. - B 4227).