Insegna dell'osteria del "Grappolo d'uva"

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Insegna dell'osteria del "Grappolo d'uva"

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Notizie storico artistiche

Tecnica e supporto
Legno intagliato e dipinto e ferro
Notizie storico critiche
Probabile insegna di un'osteria. Si è a conoscenza tuttavia anche di un'oreficeria del "Grappolo d'uva" che aveva come insegna un grappolo identico a questo qui conservato. Queste insegne per tutto l'Otto e parte del Novecento hanno costellato le vie di Bologna, finendo col tempo per identificare non solo la bottega ma anche il luogo in cui si trovavano, diventando punti di riferimento imprescindibili soprattutto per chi non era in grado di leggere. Questo spiega la permanenza della stessa insegna anche in caso di cessione o di modifica dell'attività, come può essere avvenuto in questo specifico caso.
Descrizione
Grappolo d'uva colorato in legno, foglia in ferro.
Bibliografia
Le botteghe degli orefici di Bologna e le loro insegne, 1911, manoscritto conservato presso la biblioteca dell'Archiginnasio (B 4227); A. Molinari Pradelli, Bologna in vetrina, Bologna, 1994, p. 266;
Note
Le insegne di antiche botteghe, molte delle quali oggi visibili nella sala della Forma Urbis nel Museo della Storia della città di Bologna in Palazzo Pepoli, giunsero nelle collezioni della Cassa di Risparmio in Bologna in seguito agli sventramenti di via Rizzoli d'inizio Novecento con conseguente esproprio di tante botteghe che lì avevano sede, soprattutto oreficerie. Nella biblioteca dell'Archiginnasio si conserva un volumetto manoscritto sulle "Botteghe degli orefici di Bologna e le loro insegne, dal 1812 al 1911" dove si ritrovano molte delle insegne qui conservate con i nomi dei relativi proprietari che si sono succeduti negli anni (Bibl. Arch. - B 4227).