L'incoronazione della B.V. di San Luca per mano dell'arcivescovo Alfonso Paleotti (1603)

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L'incoronazione della B.V. di San Luca per mano dell'arcivescovo Alfonso Paleotti (1603)

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Inventario
BRI 01197; BRI 01198
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Bologna, 1976
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
15x10,5
Indicazione di colore
monocromo su cartoncino giallo
Iscrizioni
Nel verso, in basso a sinistra, è riportato: "V centenario della visita annuale della B. Vergine di San Luca alla città di Bologna (1476-1976)". Sullo stesso lato, in alto, è riportato il titolo con la specifica: "disegno di G. Bianconi, incisione di G. Benedetti, dal "viaggio" dell'a. 1761".
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
L'incoronazione della B.V. di San Luca per mano dell'arcivescovo Alfonso Paleotti (1603)
Bibliografia
Elena Gottarelli, "I viaggi della Madonna di San Luca", Bologna, Tamari, 1976, tav. XXIV.
Note
Le stampe che riproducono i cosiddetti "Viaggi della Madonna di San Luca" furono prodotte in un periodo di tempo compreso tra il 1657 e il 1797. Con il termine "viaggio" si indicava l'opuscolo ove era riproposto l'itinerario processionale che compiva la sacra Immagine una volta scesa in città e per il quale le incisioni fungevano da frontespizio o da antiporta. L'opuscolo era infatti composto da un frontespizio e da tre facciate a stampa, oppure, da un'antiporta alla quale seguivano il frontespizio e due facciate. Dal 1476 i passaggi della Madonna divennero annuali ma, già dal 1436, perchè l'Immagine potesse visitare tutta la città, Bologna fu divisa in quattro quartieri: in tal modo, ogni quattro anni -alternativamente- tutti l'avrebbero accolta. La stampa si riferisce all'anno 1761 e riproduce la cerimonia dell'incoronazione della B.V. di San Luca che ebbe luogo presso la chiesa della Carità al Ponte di Reno (ora via San Felice) nell'anno 1603. Erano presenti le più alte cariche del clero; tutte le compagnie spirituali e temporali della città e una gran folla di fedeli (si tramanda che fossero almeno trentamila persone). Fu Monsignor Alfonso Paleotti a benedire e ad incoronare l'Immagine. L'incisione è stata realizzata da Giuseppe Benedetti su disegno di Carlo Bianconi; lo stampatore era Lelio della Volpe. Quell'anno il priore della Compagnia della Morte era l'abate conte Giovanni Pepoli, come si deduce dallo stemma riportato in alto a destra.