La secchia rapita, canto II°

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La secchia rapita, canto II°

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Inventario
BRI 01224
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Modena, s.d.
Serie
La secchia rapita
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, in basso, è scritto: "Giove che molto amico era ai mortali / E d'ogni danno lor si dolea forte / Fe sonar le campane del suo impero / E a consiglio chiamar gli dei d'Omero" A. Tassoni, Secchia rapita, Canto II, ottava 28. In basso a sinistra si legge il nome dell'editore.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
La secchia rapita, canto II°
Note
L'immagine riproduce la seconda di una serie di dodici cartoline afferenti al poema eroicomico in ottave scritto da Alessandro Tassoni nel 1614. Nel 1249 a Fossalta i Bolognesi sconfissero i Modenesi e catturarono Re Enzo, figlio dell'imperatore. Nel 1325 questi ultimi si rifecero a Zappolino e avanzarono fino a minacciare di entrare a Bologna da Porta San Felice. Poi, chissà perché, decisero di ritirarsi, ma lo fecero non senza prendersi una rivincita simbolica. Come "trofeo di guerra" e a dimostrazione della loro potenza, decisero di portare a Modena una secchia staccata da un pozzo nei pressi del loro accampamento. Tale trofeo, custodito a lungo all'interno della torre Ghirlandina è ora esposto nel Palazzo Comunale. Nell'opera Tassoni mescola personaggi storici e immaginari utilizzando riferimenti storici documentati invertendone liberamente l'ordine. Descrive battaglie, duelli, tregue e tornei intercalati da episodi comici e burleschi, che hanno spesso come protagonista il conte di Culagna. Cartoline come queste, in genere, non venivano prodotte per essere spedite, ma per costituire oggetto di collezionismo.