La secchia rapita, canto XI°

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La secchia rapita, canto XI°

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Inventario
BRI 01233
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Modena, s.d.
Serie
La secchia rapita
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, in basso, è scritto: " Si schiodò la goletta; e la visiera / S'aperse; e diede a lampi il corsaletto: / Volaro i tronchi al ciel de l'asta rotta: / E perdè staffe e briglia il conte allotta" A. Tassoni, Secchia rapita, Canto XI, ottava 36. A sinistra è leggibile il nome dell'editore.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
La secchia rapita, canto XI°
Note
L'immagine riproduce la undicesima di una serie di dodici cartoline afferenti al poema eroicomico in ottave scritto da Alessandro Tassoni nel 1614. Nel 1249 a Fossalta i Bolognesi sconfissero i Modenesi e catturarono Re Enzo, figlio dell'imperatore. Nel 1325 questi ultimi si rifecero a Zappolino e avanzarono fino a minacciare di entrare a Bologna da Porta San Felice. Poi, chissà perché, decisero di ritirarsi, ma lo fecero non senza prendersi una rivincita simbolica. Come "trofeo di guerra" e a dimostrazione della loro potenza, decisero di portare a Modena una secchia staccata da un pozzo nei pressi del loro accampamento. Tale trofeo, custodito a lungo all'interno della torre Ghirlandina è ora esposto nel Palazzo Comunale. Nell'opera Tassoni mescola personaggi storici e immaginari utilizzando riferimenti storici documentati invertendone liberamente l'ordine. Descrive battaglie, duelli, tregue e tornei intercalati da episodi comici e burleschi, che hanno spesso come protagonista il conte di Culagna. Cartoline come queste, in genere, non venivano prodotte per essere spedite, ma per costituire oggetto di collezionismo.