Leggio realizzato per la Biblioteca di Carlo Piancastelli

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Leggio realizzato per la Biblioteca di Carlo Piancastelli

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Inventario
MING. 625
Autore
Categoria:

Notizie storico artistiche

Oggetto
Positivo
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
negativo 7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Leggio realizzato per la Biblioteca di Carlo Piancastelli
Bibliografia
"Leggero come il ferro. L'arte di Sante Mingazzi nell'archivio fotografico delle Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna", a cura di Benedetta Basevi, Mirko Nottoli, Bologna, Bononia University Press, 2015.
Note
A differenza di altri fondi che l'Archivio Fotografico della Fondazione Carisbo annovera, questo non è intitolato all'esecutore delle immagini, ma all'autore dei soggetti riprodotti. Sante Mingazzi (Ravenna, 1867- Bologna, 1922) fu uno degli ultimi artigiani titolare di una fiorente bottega di fabbro nel centro città (via Santo Stefano, 28). Le fotografie che egli stesso fece eseguire documentano le varie fasi della sua attività e, nello stesso tempo, l'evolversi di una civiltà che aveva accelerato il ritmo del suo progresso. Le riprese interessano i diversi manufatti del battitore di metallo, ma anche l'evoluzione dell'arredo urbano e la trasformazione dell'illuminazione. Il fondo fotografico fu donato nel 1985 da una delle figlie di Mingazzi, Angela. Consta di oltre seicento lastre in vetro di diverso formato. L'intero nucleo è stato doppiato con negativo in controtipo e positivi raccolti in album o contenitore. Il formidabile leggio -composto con rami di quercia- fu realizzato per la Biblioteca del cavalier Carlo Piancastelli di Fusignano (1867-1938), collezionista di libri, disegni, incisioni e vari documenti. La sua collezione arrivò a contare 50.000 volumi, oltre 200.000 tra documenti, disegni, incisioni e cartoline.
Nel Febbraio 1938 Carlo Piancastelli morì e le sue collezioni vennero lasciate, per sua volontà, al Palazzo di Fusignano e trovarono la loro collocazione definitiva presso la Biblioteca di Forlì.