Lizzano in Belvedere (BO), chiesa parrocchiale
Lizzano in Belvedere (BO), chiesa parrocchiale
Genera il pdfInventario
BRI / BO PROVINCIA 1130
Autore
Categoria:
Notizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Lizzano in Belvedere (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, Lizzano, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX° (?)
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Lizzano in Belvedere (BO), 19.8.1952
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,7x10,3
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Lizzano in Belvedere a Bologna. La data di spedizione risulta 19.8.1952
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Lizzano in Belvedere (BO), chiesa parrocchiale
Note
Il territorio del Comune di Lizzano in Belvedere si trova ad un'altitudine che varia dai 600 ai 1.200 m.s.l.m.. E' situato al confine con le province di Modena e Pistoia, all’estremo lembo dell’Appennino bolognese, la cui cima più alta è il monte Corno alle Scale (1945 mt), rinomato per la stazione invernale omonima. Il capoluogo si trova a poco più di sessanta chilometri da Bologna e a ottanta da Firenze. E' stazione turistica sia estiva che invernale. La cartolina documenta la chiesa parrocchiale di San Mamante. La Pieve è di antichissima istituzione: la prima traccia di documenti scritti risale infatti ai tempi dei Longobardi, il che fa presumere che abbia origini molto più remote.
Dal Quattrocento alla seconda metà del Seicento la chiesa fu sottoposta a numerosi restauri e ricostruzioni vere e proprie. Nel 1911 furono iniziati i lavori che diedero vita alla chiesa attuale, completata solo nel 1935. L'attuale edificio è a tre navate, che convergono verso il grande altare ubicato proprio di fronte al portone principale. La dedicazione a San Mamante di Cesarea fu attribuita forse in periodo bizantino, dal momento che il paese si trovava sotto l'influenza dell'Esarcato di Ravenna.
Dal Quattrocento alla seconda metà del Seicento la chiesa fu sottoposta a numerosi restauri e ricostruzioni vere e proprie. Nel 1911 furono iniziati i lavori che diedero vita alla chiesa attuale, completata solo nel 1935. L'attuale edificio è a tre navate, che convergono verso il grande altare ubicato proprio di fronte al portone principale. La dedicazione a San Mamante di Cesarea fu attribuita forse in periodo bizantino, dal momento che il paese si trovava sotto l'influenza dell'Esarcato di Ravenna.