Madonna dell'Acero (BO),il santuario

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Madonna dell'Acero (BO),il santuario

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 1288
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Madonna dell'Acero (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Data della ripresa
Anni Quaranta sec. XX° (?)
Timbro di spedizione (Luogo e data)
(?), luglio 1950
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,7x10,3
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata verso Vedrana di Budrio. Il timbro di spedizione è purtroppo illeggibile, ma la data di compilazione risale al 24.7.1950. Sul verso si riconosce il timbro del Santuario.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Madonna dell' Acero (BO), il santuario
Bibliografia
http://www.appenninobolognese.net
Note
Madonna dell'Acero si trova nel territorio comunale di Lizzano in Belvedere, presso il confine fra Toscana ed Emilia ed è costruito su un piano detto anticamente “di Zufardo”. Nei pressi si trovano la stretta vallata del torrente Dardagna e il massiccio del Corno alle Scale.
La vegetazione circostante è ricchissima di piante, fiori e funghi che gli studiosi di botanica studiano attentamente. L'intitolazione alla Vergine è dovuta alla presenza in loco dell'antico omonimo santuario. Quest'ultimo venne costruito nel 1535 e ampliato fino al XVIII secolo sul luogo in cui, secondo la leggenda, la Madonna apparve a due pastorelli salvandoli da una bufera di neve in piena estate e ridando a uno di loro, muto dalla nascita, l'uso della parola. Il culto, al quale inizialmente era dedicata un'immagine posta sull'acero che aveva ospitato l'apparizione, è poi continuato nella chiesa successivamente eretta. Ancora oggi, il 5 agosto, tantissimi fedeli partecipano alla festa che ricorda quell'evento miracoloso. Tra i numerosi ex voto che la riconoscenza popolare ha lasciato alla chiesa si segnala, per la fattura pregevole, quello detto "I Brunori". La famiglia di Brunetto Brunori, infatti, fece realizzare questo gruppo di statue lignee per ricordare come egli scampasse miracolosamente alla morte nella battaglia di Gavinana del 3 agosto 1530.