Malalbergo (BO), Palazzo Comunale
Malalbergo (BO), Palazzo Comunale
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Malalbergo (BO)
Luogo e anno di edizione
Terni e Malalbergo, s.d.
Data della ripresa
Anni Sessanta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
colore
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Malalbergo (BO), Palazzo Comunale
Bibliografia
https://www.storiaememoriadibologna.it/malalbergo-bo-622-luogo.
Note
Il comune di Malalbergo si trova al confine tra le province di Bologna e Ferrara. Il toponimo deriva dal fatto che vi si trovava un albergo assai malfamato, che permetteva il ristoro e il riposo ai naviganti e commercianti che viaggiavano sul canale Navile da e per Bologna. Fino alla fine del XIX° secolo Malalbergo era ancora un comune prevalentemente agricolo, fondamentale per l'approvvigionamento della città di Bologna, soprattutto in relazione alle colture di alberi da frutto, viti, ortaggi, cereali e riso.
I terreni appartenevano a poche famiglie di possidenti, con ampia presenza di coloni e mezzadri, che puntavano all'autosufficienza e non alla produzione per il mercato. Le grandi innovazioni si presentarono all'inizio del Novecento, con l'introduzione del rapporto di lavoro salariato; in concomitanza nacquero, ad opera dei braccianti, le prime camere del lavoro e le primeorganizzazioni assistenziali («Associazione di Mutuo Soccorso fra gli Operai di Malalbergo», fondata nel 1881), aprendo la strada alla prima amministrazione socialista del paese: quella del sindaco Castelvetri, eletto nel 1908.
Fondamentale per lo sviluppo dell'area fu la tramvia Bologna-Malalbergo, aperta nel 1891.
Durante la Prima Guerra Mondiale il territorio comunale fu teatro di uno dei primi bombardamenti aerei della storia: il 29 settembre 1917 un aereo austriaco sorvolò Malalbergo e sganciò cinque bombe. Fortunatamente si verificarono danni modesti ad alcuni edifici e non si contò nessuna vittima. Nel corso del secondo conflitto, invece, il paese fu considerato un centro strategicamente importante e divenne obiettivo di ripetuti e violenti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato. Nel dopoguerra ne fu dunque avviata la ricostruzione pressoché radicale. L'ottocentesco palazzo Comunale opera dell’illustre architetto Giuseppe Mengoni fu sostituito dal moderno edificio qui documentato, che venne terminato nel 1951. Nel 2007 quest'ultimo fu sottoposto ad un' opportuna riqualificazione. La figura di donna di spalle che si riconosce a sinistra è parte del Monumento ai Caduti, opera di Rito Valla (fratello dell'atleta Ondina). Il monumento fu realizzato nel 1954: è dedicato ai caduti di tutte le guerre ed in particolare alle vittime civili causate dai bombardamenti aerei. Il gruppo è infatti costituito da due figure in cotto e rappresenta una madre che trascina il proprio figlio morto. Entrambe le statue sono poste su uno zoccolo in mattoni rivestito con marmo.
I terreni appartenevano a poche famiglie di possidenti, con ampia presenza di coloni e mezzadri, che puntavano all'autosufficienza e non alla produzione per il mercato. Le grandi innovazioni si presentarono all'inizio del Novecento, con l'introduzione del rapporto di lavoro salariato; in concomitanza nacquero, ad opera dei braccianti, le prime camere del lavoro e le primeorganizzazioni assistenziali («Associazione di Mutuo Soccorso fra gli Operai di Malalbergo», fondata nel 1881), aprendo la strada alla prima amministrazione socialista del paese: quella del sindaco Castelvetri, eletto nel 1908.
Fondamentale per lo sviluppo dell'area fu la tramvia Bologna-Malalbergo, aperta nel 1891.
Durante la Prima Guerra Mondiale il territorio comunale fu teatro di uno dei primi bombardamenti aerei della storia: il 29 settembre 1917 un aereo austriaco sorvolò Malalbergo e sganciò cinque bombe. Fortunatamente si verificarono danni modesti ad alcuni edifici e non si contò nessuna vittima. Nel corso del secondo conflitto, invece, il paese fu considerato un centro strategicamente importante e divenne obiettivo di ripetuti e violenti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell'abitato. Nel dopoguerra ne fu dunque avviata la ricostruzione pressoché radicale. L'ottocentesco palazzo Comunale opera dell’illustre architetto Giuseppe Mengoni fu sostituito dal moderno edificio qui documentato, che venne terminato nel 1951. Nel 2007 quest'ultimo fu sottoposto ad un' opportuna riqualificazione. La figura di donna di spalle che si riconosce a sinistra è parte del Monumento ai Caduti, opera di Rito Valla (fratello dell'atleta Ondina). Il monumento fu realizzato nel 1954: è dedicato ai caduti di tutte le guerre ed in particolare alle vittime civili causate dai bombardamenti aerei. Il gruppo è infatti costituito da due figure in cotto e rappresenta una madre che trascina il proprio figlio morto. Entrambe le statue sono poste su uno zoccolo in mattoni rivestito con marmo.