Modena. Chiesa di S. Pietro Stalli della Sagrestia
Modena. Chiesa di S. Pietro Stalli della Sagrestia
Genera il pdfInventario
12909
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Modena
Data della ripresa
1896-1907
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
26,9x20,8
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Modena - Chiese - Chiesa di S. Pietro - Arredi sacri - Sagrestia - Dettaglio di un pannello di armadio
Bibliografia
Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; Giuseppina Benessati, Angela Tromellini, Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839-1900, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992; Franca Varignana, Pietro Poppi “Peintre-Photographe” in Andrea Emiliani, Italo Zannier, a cura di, Il tempo dell'immagine: fotografi e società a Bologna 1880-1980, Torino, SEAT, 1993, pp. 55-70; Fabio Marangoni, Pietro Poppi (1833-1914) fotografo bolognese dell’Ottocento, tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli studi di Bologna, relatore Stefano Susinno, a.a. 1998/1999; Elena Corradini, a cura di, La chiesa di San Pietro a Modena, Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, 2006
Note
La lastra non compare in nessun catalogo a stampa. Da ascriversi alla fase finale della produzione del fotografo, tra il 1896 (anno di pubblicazione della seconda appendice al Catalogo Generale del 1888) e il 1907, anno di cessione dell'attività.
Gli armadi creano un rivestimento continuo della parete della Sagrestia. Sono caratterizzati da una serie di nove specchiature intarsiate con scorci urbani e da sottostanti banconi decorati da sportelli con nature morte. Le fonti indicano come loro autore Gianfrancesco Brennona da Cremona, che le avrebbe terminate nel 1548.
Gli armadi creano un rivestimento continuo della parete della Sagrestia. Sono caratterizzati da una serie di nove specchiature intarsiate con scorci urbani e da sottostanti banconi decorati da sportelli con nature morte. Le fonti indicano come loro autore Gianfrancesco Brennona da Cremona, che le avrebbe terminate nel 1548.