Molinella (BO), Zuccherificio

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Molinella (BO), Zuccherificio

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 1687
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Molinella (BO)
Luogo e anno di edizione
s.l., s.d.
Data della ripresa
Anni Quaranta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Molinella (BO), Zuccherificio
Bibliografia
(1) https://www.comune.molinella.bo.it/3/18/vivere-a-molinella/itinerari-turistici;
(2) http://www.duecaffe.it
Note
Il territorio di Molinella si estende nella bassa pianura bolognese ai confini con il ferrarese ed è percorso da numerosi corsi d'acqua:il fiume Reno, il torrente Idice e i canali Botte e Lorgana. Il toponimo Molinella, o meglio Torre di Santo Stefano della Mulinella, comparve per la prima volta in un documento del 1322. Il paese è noto per aver dato i natali a Giuseppe Massarenti (1867-1950) e dunque come luogo simbolo della storia del movimento operaio e sindacale. Le principali fonti di reddito derivano dall'artigianato di servizio e dalle attività agricole. La posa della prima pietra dello Zuccherificio si tenne il 9 settembre 1923 alla presenza del prefetto Aphel, del console generale Baccolini e dell'on. Manaresi. Solo undici mesi più tardi, il 5 agosto 1924, gli impianti entrarono in funzione per la loro prima campagna saccarifera. Il grande fautore di questa impresa agro-industriale fu il finanziere Max Bondi, che aveva coinvolto nel progetto con quote azionarie diverse alcuni proprietari terrieri della zona. La realizzazione dell'impianto era stata affidata a ditte diverse: per le opere in muratura alle imprese Rossi di Molinella e Pilati di San Pietro in Casale; per la parte tecnologica a ditte cecoslovacche. Sempre un'impresa cecoslovacca (la Skoda) realizzò il progetto del cosiddetto "Villaggio" con le palazzine per i tecnici e i dirigenti, che molti ribattezzarono il "Paese dei Campanelli". Lo Zuccherificio funzionò per decenni, senza cessare la produzione nemmeno durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo alterne vicende, fu definitivamente dismesso e il 5 giugno 2007 fu ridotto in polvere dagli esplosivi. Oltre che agli abitanti di Molinella, aveva dato lavoro a migliaia di persone provenienti da ogni parte d'Italia.