Monghidoro (BO), piazza Armaciotto de' Ramazzotti e Monumento ai Caduti

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Monghidoro (BO), piazza Armaciotto de' Ramazzotti e Monumento ai Caduti

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 1728
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Monghidoro (BO)
Luogo e anno di edizione
Monghidoro, Terni, s.d.
Data della ripresa
Anni Settanta sec. XX° (?)
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Monghidoro (BO), agosto 1975
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
colore
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Monghidoro a Bologna. Il timbro di spedizione è parzialmente illeggibile, ma la data di compilazione risale all'11.8.1975.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Monghidoro (BO), piazza Armaciotto de' Ramazzotti e Monumento ai Caduti
Bibliografia
1) http://www.appenninobolognese.net
2)http://luoghi.centenario1914-1918.it/it/monumento/monumento-ai-caduti-della-prima-e-della-seconda-guerra-mondiale-3778
Note
Sullo spartiacque che divide la valle del Savena da quella dell'Idice, sorge il nucleo urbano di Monghidoro. Più o meno tredici secoli fa, uno stanziamento di Goti sulle nostre montagne fu sufficientemente duraturo per far sì che passasse ai posteri il toponimo "Mons Gothorum" (Monte dei Goti) da cui derivò, molto probabilmente, Monghidoro. Il paese era conosciuto anche con il nome di Scaricalasino, dal momento che alla stazione di dogana pontificia al confine con la Toscana bisognava, appunto, far controllare il carico degli animali. Il comune come lo conosciamo oggi fu istituito nel 1810. La piazza principale di Monghidoro è intitolata ad Armaciotto de' Ramazzotti, detto anche Ramazzotto da Scaricalasino (1464-1539), un condottiero italiano, noto capitano di ventura e signore di Scaricalasino. Al termine della sua movimentata esistenza, si ritrovò esule in territorio toscano. Morì a Pietramala (presso Firenzuola) il 14 agosto 1539 in condizioni economiche precarie. Sepolto in un primo momento a Vaglie, solo dopo alcuni anni le sue spoglie poterono essere traslate in terra bolognese dagli eredi Gozzadini. Il corpo fu traslato nella chiesa di San Michele in Bosco nel 1559 e finalmente deposto nel monumento funebre realizzato da Alfonso Lombardi. Il Monumento ai Caduti non è quello edificato negli anni Venti del secolo scorso, di cui tuttavia conserva alcuni elementi. Fra il 1925 e il 1929, la fontana della piazza centrale del paese venne rimossa per dare spazio al monumento dedicato ai caduti della Grande Guerra. Di modesta fattura, era composto da una struttura rettangolare sormontata da un semplice timpano privo di decori e da una vasca nella parte inferiore. Quattro formelle in bronzo inserite nel fregio erano il solo elemento decorativo: semplici bassorilievi, con figure dilatate e costrette in un piccolo spazio quadrato, rappresentavano scene militari, dalla partenza del soldato alla sua morte sul campo di battaglia. Sotto il fregio erano appese le lapidi con il Bollettino della Vittoria e l'elenco dei caduti, oggi deteriorato dal tempo, ma ancora visibile nella piazza del Municipio. Negli anni Sessanta il monumento fu ritenuto inadatto a ricordare le vittime della Grande Guerra, pertanto, fu demolito a favore di un progetto più rappresentativo. Nel 1962 venne posta la prima pietra del nuovo monumento a memoria dei Caduti di tutte le guerre che fu inaugurato il 13 ottobre 1968 e collocato al centro della piazza.