Monte delle Formiche (Pianoro), chiesa di Santa Maria di Zena: veduta

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Monte delle Formiche (Pianoro), chiesa di Santa Maria di Zena: veduta

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Monte delle Formiche (Pianoro)
Data della ripresa
prima del 1940
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Monte delle Formiche (Pianoro), chiesa di Santa Maria di Zena: veduta
Note
Il curioso nome di questo monte (alto 638 m.) è legato a un fenomeno che annualmente vi si verifica. Intorno all'8 settembre, il giorno della festa della Madonna cui è dedicato un santuario presso la cima della montagna, sciami di formiche alate (Myrmica scabrinodis) raggiungono la vetta e qui muoiono. Dell'evento si ha testimonianza fin da tempi antichissimi, poichè nel Quattrocento la chiesa era denominata Santa Maria Formicarum. Nei secoli il fenomeno ha assunto una valenza quasi miracolosa, una sorta di omaggio della natura alla Madonna.
Nel Santuario, sotto l'immagine della Vergine, è riprodotto un distico latino che recita "centatim volitant formicae ad Virginis aram quo que illam voliant vistmae tatque cadunt" (ansiose volano le formiche all'altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno). L'8 settembre è tradizione che gli insetti vengano benedetti e donati ai fedeli (la credenza popolare vuole infatti che curino alcuni malanni). Il sacro edificio fu più volte riedificato nel Trecento, nell'Ottocento e nel 1957, dopo la devastazione della seconda guerra mondiale. L'attuale chiesa fu costruita nello stesso luogo della precedente su disegno dell'arch. Gaetano Marchetti. Luigi Fantini ha riprodotto questa vecchia cartolina, che testimonia -tra l'altro- l'aspetto dell'edificio prima degli eventi bellici che portarono alla sua distruzione.