Monte Pastore (Monte San Pietro),la torre: esterno, lato sud
Monte Pastore (Monte San Pietro),la torre: esterno, lato sud
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FANT 0616
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Monte Pastore (Monte San Pietro)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Monte Pastore (Monte San Pietro), la torre: esterno, lato sud
Bibliografia
"Case a torre nell'Appennino bolognese dall'XI al XVI secolo", a cura di Adriano Simoncini, Pianoro, Centro storico documentale "La Loggia della Fornace", 2003, pag. 70.
Note
Sulla strada provinciale “Valle del Lavino”, a circa 600 metri di altitudine, sorge la località di Montepastore. In età antica si chiamava “masseria” a indicare la natura del posto, pieno di sorgenti purissime, aria pulita e un verde incontaminato. Montepastore era il feudo più a Est di Matilde di Canossa. La località cominciò ad essere citata nei documenti del XII secolo e, nel 1170, si parla di un certo prete Giovanni "de monte pastori", come scrive il Calindri, il quale registra diligentemente nel suo Dizionario anche il termine "Mons Pasturius". Le costruzioni fortificate e le case-torri, documentate a partire dall'XI secolo, vennero utilizzate dapprima in funzione difensiva e in seguito anche abitativa fino al termine del XV secolo.
La popolazione era costituita in larga parte da piccoli coltivatori, che possedevano la casa in cui abitavano e la quantità di terra necessaria al sostentamento della propria famiglia.
A partire dal XVI secolo, con l'affermarsi della proprietà mezzadrile di origine cittadina, si crearono anche qui grandi proprietà terriere, formando un paesaggio di case sparse che rimase in larga parte inalterato fino al termine della Seconda Guerra Mondiale. Luigi Fantini scattò questa fotografia durante le riparazioni dei danni causati dagli eventi bellici 1940-1941.
La popolazione era costituita in larga parte da piccoli coltivatori, che possedevano la casa in cui abitavano e la quantità di terra necessaria al sostentamento della propria famiglia.
A partire dal XVI secolo, con l'affermarsi della proprietà mezzadrile di origine cittadina, si crearono anche qui grandi proprietà terriere, formando un paesaggio di case sparse che rimase in larga parte inalterato fino al termine della Seconda Guerra Mondiale. Luigi Fantini scattò questa fotografia durante le riparazioni dei danni causati dagli eventi bellici 1940-1941.