Monterenzio, la Torre (anticamente Torre dei Pagani): esterno, lato nord

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Monterenzio, la Torre (anticamente Torre dei Pagani): esterno, lato nord

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Monterenzio
Data della ripresa
1965
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 15x10; negativo 7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Monterenzio, la Torre (anticamente Torre dei Pagani): esterno, lato nord
Note
Monterenzio si trova nell'Appennino a sud-est di Bologna e il suo territorio copre una vasta area fra la valle dell'Idice e quella del Sillaro. Di Monterenzio le cronache parlano fin dal 1298: devastato dalle truppe del Barbarossa e dalla guerra fra Bologna e Ferrara, se ne perdono le tracce alla metà del '300. Delle origini medioevali del centro restano però molte testimonianze. Sul massiccio montuoso di Monte Bibele, poco lontano da Monterenzio, sono stati rinvenuti i resti di un villaggio etrusco-celtico del IV secolo a.C. Gli scavi hanno portato alla luce cisterne, tombe, case, strade e molti oggetti d'uso quotidiano degli antichi abitanti dell'insediamento, che oggi sono raccolti nel Museo storico della Valle dell'Idice di Monterenzio. Tale museo è intitolato proprio a Luigi Fantini, autore di questa fotografia -scattata nel 1965- che documenta la Torre, considerata l'antico centro di Monterenzio e un eccezionale esempio di costruzione duecentesca molto simile strutturalmente alle case-forti. Si tratta di un edificio con funzioni difensive e residenziali. Il paramento murario è ben conservato, portali e finestre sono originali. Non si può escludere che la torre, in origine, fosse di altezza superiore.
Serafino Calindri la citava nel suo "Dizionario corografico-storico", vol. IV, Bologna, 1782, pp. 22-25 e annotava che a quel tempo l'edificio era "ridotto...ad uso di abitazione colonica". Luigi Fantini, nel 1971 lamentava che -al di là dei forzosi abbattimenti conseguenti ai danni subiti durante la seconda guerra mondiale- tutto il complesso era stato trasformato e manomesso con la giustificazione di un restauro.