Monzuno (Bo), l'oratorio di Monte Venere

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Monzuno (Bo), l'oratorio di Monte Venere

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Inventario
MICH. 2466
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Monzuno (Bologna)
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Monzuno (Bo), l'oratorio di Monte Venere
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis/Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Renzo Renzi, "Sestola 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951), Bologna, Grafis-Il Bulino, 1982; 4) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 5) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 6) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Giuseppe Michelini aveva iniziato ad interessarsi di fotografia intorno al 1890. Potendo contare su una ricca rendita e su tempo libero in abbondanza affinò sempre più la sua produzione. Nei primi anni del Novecento, egli -provetto ciclista- aveva compiuto diverse escursioni e, a maggior ragione, dopo aver acquistato la prima automobile, non di rado con macchina fotografica e treppiede partì per spedizioni turistico-sportive che documentava con le sue riprese. Gli piaceva, inoltre, poter sperimentare ampiamente tecniche nuove, documentare l'esterno e l'interno delle sue case; ritrarre i suoi figli, i componenti della famiglia e gli amici, quasi a comporre un album narrativo, un vero e proprio diario che si arricchiva di anno in anno. Oltretutto, l'autore era appassionato della montagna nonché socio del Club Alpino Italiano sezione di Bologna, pertanto, si industriò per organizzare escursioni di varia difficoltà, che non rinunciò poi ad immortalare. Nello specifico, la fotografia riporta una gita a Monte Venere, nei pressi di Monzuno, paese dell'Appennino Bolognese. L'edificio al quale si appoggiano i gitanti è un piccolo oratorio dedicato alla Beata Vergine, che venne costruito tra il 1900 e il 1904 per iniziativa del sacerdote don Adeodato Milani e del conte Giovanni Acquaderni su progetto dell'ingegner Luigi Donini. Ad inaugurarlo fu il cardinale di Bologna Domenico Svampa. Il piccolo tempio fu distrutto durante la seconda guerra mondiale e successivamente ricostruito nel 1967. A questa data è poi seguito un periodo di abbandono e di vandalismi e solo nel 2015, completato il nuovo restauro, è stato riaperto al culto.