Motivi ornamentali (calchi)
Motivi ornamentali (calchi)
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SN39-42
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1871-1879 ca.
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
collodio/vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
20,8x27,5
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna - Collocazione ignota - Scultura - Bassorilievi - Calchi in gesso - Cornice ornamentale con festoni e motivi floreali
Bibliografia
Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; Giuseppina Benessati, Angela Tromellini, Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839-1900, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992; Franca Varignana, Pietro Poppi “Peintre-Photographe” in Andrea Emiliani, Italo Zannier, a cura di, Il tempo dell'immagine: fotografi e società a Bologna 1880-1980, Torino, SEAT, 1993, pp. 55-70; Fabio Marangoni, Pietro Poppi (1833-1914) fotografo bolognese dell’Ottocento, tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli studi di Bologna, relatore Stefano Susinno, a.a. 1998/1999.
Note
Il negativo appartiene ad un gruppo di lastre senza numero, per le quali è stato adottato l'inventario attribuito da Roversi e Cristofori e pubblicato nel censimento del 1980, corrispondente alla posizione nella collocazione originale. La datazione è stata ricavata dal confronto con lastre che raffigurano gli stessi soggetti e che hanno trovato riscontro nel catalogo a stampa del 1879; è ipotizzabile che questo gruppo di immagini senza numero sia coevo alla prima produzione Poppi di lastre d'ornato, tesi avvalorata anche dalla tecnica al collodio.
Nonostante non ci siano riferimenti ad una precisa collocazione, si suppone che i calchi fossero conservati a Bologna, molto probabilmente presso l'Accademia di Belle Arti. Il numero "95", iscritto sulla lastra non è riconducibile ad alcun catalogo. La fascetta della titolazione presenta un'iscrizione dattiloscritta.
Nonostante non ci siano riferimenti ad una precisa collocazione, si suppone che i calchi fossero conservati a Bologna, molto probabilmente presso l'Accademia di Belle Arti. Il numero "95", iscritto sulla lastra non è riconducibile ad alcun catalogo. La fascetta della titolazione presenta un'iscrizione dattiloscritta.