Officina Comunale del Gas, Bologna

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Officina Comunale del Gas, Bologna

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Inventario
BRI 01367
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Bologna, terzo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
litografia policroma, cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
policromia
Iscrizioni
Sul recto: in alto, "OFFICINA COMUNALE / GAS - BOLOGNA"; ai lati: "GAS", "COKE"; nel fondo: Indispensabile / ovunque" e "il migliore combustibile". Al centro, subito prima del bordo, si legge il nome dello stampatore. Sul verso, nello spazio per il messaggio al destinatario è stampato un ulteriore messaggio pubblicitario.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Officina Comunale del Gas, Bologna
Bibliografia
Il disegno di questa cartolina è identico a quello usato per l'Esposizione del Littoriale nel 1927. Il messaggio non è lo stesso (cfr. BRI 01072).
Vedi anche: Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, vol. I, pag. 79.
Giorgio Diritti, "Bologna 900. Nove secoli di immagini", Bologna, Edizioni Cineteca, 2016, p. 133
Note
La prima officina del gas a Bologna venne costruita nel 1846 fuori Porta San Donato. Nel 1862 il Consiglio Comunale affidò l'appalto alla Compagnia Ginevrina dell'Industria del Gas. In quegli anni vi fu un fortissimo sviluppo anche dell'illuminazione derivata dall'uso del gas e dunque fu necessario implementare gli impianti. Pertanto, l'area dell'officina fu ingrandita verso Porta Mascarella, tanto da occupare quasi tutto il viale Berti Pichat. Nel giugno 1900 il Comune riscattò l'Officina e nacque l'Azienda Municipalizzata del Gas, la prima in Italia. Fu nominato presidente Annibale Calzoni. Negli anni successivi, sempre di più, furono introdotte novità tecniche. Nel 1930 entrò in funzione il nuovo gasometro ad assetto variabile, capace di stoccare 30.000 mc di gas: è la "torre cilindrica" che ancora si riconosce nei panorami bolognesi. L'ultimo alto forno per la distillazione dal carbone fu spento il 7 ottobre 1960. Si iniziarono dunque a costruire nuovi impianti di stoccaggio e si completarono nuove centrali in località Frullo, San Sisto, Dozza. Oggi i vecchi impianti sono il simbolo di una stagione memorabile che ha portato alla creazione di HERA, moderna azienda ancora legata fortemente al suo territorio.