Pianoro, Torre dei Lupari e fabbricati annessi: esterno prima dei danni bellici

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Pianoro, Torre dei Lupari e fabbricati annessi: esterno prima dei danni bellici

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Pianoro
Data della ripresa
1942
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Pianoro, Torre dei Lupari e fabbricati annessi: esterno prima dei danni bellici
Bibliografia
Luigi Fantini, "Antichi edifici della montagna bolognese", Bologna, Alfa, 1971, vol. II/423, pag. 293.
Note
Pianoro si trova nell'Appennino a sud-est di Bologna; ci si arriva percorrendo la strada della Futa e passando per la frazione di Rastignano. Il territorio è articolato lungo due vallate poste sul torrente Zena e sul fiume Savena collegate fra loro che -a mano a mano- si elevano verso l'Appennino. Durante la seconda guerra mondiale il paese venne distrutto al 98% e in seguito ricostruito. La Torre dei Lupari, antico e notevole fortilizio, si trova fra Pianoro Vecchio e Pianoro Nuovo. Fonti storiche riferiscono l'esistenza della costruzione fin dal secolo XII; gli edifici adiacenti sono invece di poco posteriori. Il complesso risulta essere un buon esempio di opera in stile romanico alla cui costruzione presero parte i Maestri Comacini. La bertesca sulla porta di accesso potrebbe essere stato un elemento funzionale alla difesa in un edificio abitativo o adibito all'alloggio periodico di signori locali.
Fu probabilmente la famiglia Lupari, oggi estinta, a costruire il fabbricato quattrocentesco dotato di portico e loggiato superiore. Di questa addizione, la parte che presenta il loggiato, collegata direttamente alla torre e caratterizzata da colonne piuttosto tozze con capitelli a foglie uncinate, sarebbe dell'inizio del XV secolo, mentre l'ala del portico sorretto da colonne ottagonali e capitelli più elaborati è probabilmente della fine dello stesso secolo.
All'interno della torre si sviluppa una scala a chiocciola alla quale si accede attraverso una più piccola torre cilindrica, che ha molti punti in comune con quella della rocca di Brisighella. Dopo aver subito significativi danni in seguito agli eventi bellici, alcune parti furono ricostruite. E' andato invece completamente perduto l'oratorio della prima metà del XIX secolo.
Luigi Fantini scattò questa fotografia il 16 luglio 1942.