Pianoro, Torre dei Lupari: la fonte

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Pianoro, Torre dei Lupari: la fonte

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Pianoro
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Pianoro, Torre dei Lupari: la fonte
Note
Pianoro si trova nell'Appennino a sud-est di Bologna; ci si arriva percorrendo la strada della Futa e passando per la frazione di Rastignano. Il territorio è articolato lungo due vallate poste sul torrente Zena e sul fiume Savena collegate fra loro che -a mano a mano- si elevano verso l'Appennino. Durante la seconda guerra mondiale il paese venne distrutto al 98% e in seguito ricostruito. La Torre dei Lupari, antico e notevole fortilizio, si trova fra Pianoro Vecchio e Pianoro Nuovo. Fonti storiche riferiscono l'esistenza della costruzione fin dal secolo XII; gli edifici adiacenti sono invece di poco posteriori. Il complesso risulta essere un buon esempio di opera in stile romanico alla cui costruzione presero parte i Maestri Comacini. Fu probabilmente la famiglia Lupari, oggi estinta, a costruire il fabbricato quattrocentesco dotato di portico e loggiato superiore. Di questa addizione, la parte che presenta il loggiato, collegata direttamente alla torre e caratterizzata da colonne piuttosto tozze con capitelli a foglie uncinate, sarebbe dell'inizio del XV secolo, mentre l'ala del portico sorretto da colonne ottagonali e capitelli più elaborati è probabilmente della fine dello stesso secolo. Dopo aver subito significativi danni in seguito agli eventi bellici, alcune parti furono ricostruite.
Nel cortile vi è un lavatoio con fontana di pregevole fattura: un volto scolpito a bassorilievo su una lastra di marmo raffigura una figura fantastica dalla chioma riccioluta, che reca alle tempie due alette dragonesche. Sul retro del volto si affacciano due serpenti affrontati.
In alto la scritta "COMMODITATI PUBLICAE PRECARIO" significa molto probabilmente che l'utilizzo della fonte era un beneficio concesso al popolo gratuitamente, ma con possibilità di revoca. La vasca è ricavata in un unico blocco di pietra e, date le dimensioni, si tratta di manufatto di notevole interesse; la fontana è verosimilmente coeva alla Torre, ovvero del XV secolo.