Preparazione della Teriaca nel cortile dell'Archiginnasio

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Preparazione della Teriaca nel cortile dell'Archiginnasio

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Inventario
MISC. 00088
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
inizio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
positivo b/n incollato su cartoncino
Materia e tecnica
stampa su carta
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,3x20
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto del cartoncino di supporto si legge: "Triaca - Veniva fabbricata con gran pompa / nel mese di Agosto d'ogni anno nel cortile dell'Ar-/chiginnasio in presenza del Protomedicato". Sul verso del medesimo è stato applicato un tagliandino sul quale si legge: "Cassa di Risparmio in Bologna / Inv. 112 / Vol. I"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Preparazione della Teriaca nel cortile dell'Archiginnasio
Bibliografia
"Vestiari, usi, costumi di Bologna cessati nell'anno 1796 raccolti da Giuseppe Guidicini e disegnati da Domenico Ramponi. Un eccezionale fotoreportage dal passato", introduzione e schede esplicative a cura di Mario Fanti, Bologna, B.U.P., 2017, pagg. 110-111 fig. 150
Note
L'immagine fotografata è contenuta in un volume conservato presso la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna (ms. B 2329). Tale prezioso volume faceva parte della raccolta personale di Giuseppe Guidicini (Bologna, 1763-1837), ingegnere, uomo politico e storico. Il manoscritto si intitola "Vestiari, usi, costumi di Bologna cessati nell'anno 1796" e costituisce una raccolta di eccezionale valore storico e documentario di costumi e di immagini di vita della Bologna ahimè definitivamente "scomparsa" con l'ingresso delle truppe francesi in città proprio in quell'anno. Le n. 150 tavole che lo corredano furono eseguite all'acquerello dal pittore Domenico Ramponi, allievo poco conosciuto di Jacopo Alessandro Calvi detto "Il Sordino". La "Triaca" o "Teriaca" era un antichissimo preparato farmaceutico dalle decantate proprietà miracolose, che veniva ritenuto utile per guarire tutti i mali. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi: pare infatti che già nel III° secolo a.C. se ne producesse ad Alessandria. La teriaca confezionata a Bologna era composta da 61 ingredienti, cui venivano aggiunti alcuni eccipienti. Tra i componenti vi erano: carne di vipera, genziana, mirra, incenso, oppio e chi più ne ha più ne metta. La preparazione durava fino a due mesi e si teneva in primavera. Il Collegio di medicina, d'accordo con quello degli Speziali, fissava la data della composizione e rinnovava l'elenco degli ingredienti che si dovevano procurare. Questi ultimi venivano esposti al pubblico per tre giorni e poi ne veniva iniziata la lavorazione nel cortile dell'Archiginnasio. A fine cottura, il composto veniva lasciato raffreddare e poi distribuito in vasi piccoli per le singole farmacie che l'avevano prenotato. Qualche vaso più grande veniva invece conservato per eventuali e successive ordinazioni. I vasi venivano sigillati con una apposita carta sulla quale veniva scritta la data. Tale preparazione si protrasse, appunto, fino al 1796, quando i Francesi entrarono a Bologna.