Ravenna, la tomba di Dante

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Ravenna, la tomba di Dante

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Inventario
MISC. / BERT. 13
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Ravenna
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta incollata su un cartoncino di supporto color grigio
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
6,5x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sotto il positivo, sul cartoncino di supporto, si legge: 18 / 4/907"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Ravenna, la tomba di Dante
Bibliografia
1) Catalogo della Libreria "Docet" di Bologna pubblicato in occasione dell'edizione 2018 della mostra di libri antichi e rari in Palazzo Re Enzo - Sala Re Enzo tenutasi durante la manifestazione "Salsamentarie. Saperi e Sapori a Palazzo" (Bologna, 21,22,23 settembre); 2) http://www.turismo.ra.it/ita.
Note
L'album fotografico di cui l'immagine fa parte consta di oltre trecento fotografie di vario formato eseguite nel primo decennio del Novecento. Vi compaiono numerosi protagonisti sia maschili che femminili, vedute, scorci di edifici e di angoli anche bolognesi, personaggi in posa, momenti della Coppa Florio corsa a Bologna nel 1908. Il proprietario della raccolta era molto probabilmente Lodovico Bertani già segretario capo della Camera di Commercio di Bologna e Presidente delle Pattuglie Cittadine dal 1921 al 1927. Il nostro fu un componente della Società degli Achei, un sodalizio goliardico fondato a Bologna nel 1920, che si proponeva di riunire reduci della Prima Guerra Mondiale per "stare allegri alla maniera dei buoni petroniani antichi". Un divertente "ritratto" del Bertani è contenuto nella "Strenna degli Achei" del 1930. Dal riscontro con le notizie contenute nel "medaglione" pubblicato in quest'ultima si è potuti risalire alla provenienza. La ripresa è stata eseguita a Ravenna, presso la tomba di Dante Alighieri. Il piccolo edificio fu costruito tra il 1780 e il 1782 per volontà del cardinal legato Luigi Valenti Gonzaga e su progetto dell'architetto ravennate Camillo Morigia, secondo i contemporanei dettami neoclassici, nell'intento di restituire nobiltà e decoro alla sepoltura dantesca, fino ad allora ospitata all'interno di una semplice cappellina, più volte ristrutturata nel corso dei secoli. Le spoglie del poeta, dopo essere state a lungo nascoste dai frati francescani, per essere sottratte ai Fiorentini che le avevano richieste, furono rinvenute nel 1865 e da quel momento riposano nella Tomba.
L'interno fu rivestito di marmi policromi per il centenario dantesco del 1921: sulla parete di fronte all'entrata è collocato il bel bassorilievo con il ritratto del sommo poeta, scolpito da Pietro Lombardo nel 1483; ai piedi dell’arca sepolcrale è posta una ghirlanda in bronzo e argento offerta nel 1921 dall’esercito vittorioso nella Prima Guerra Mondiale e sul lato destro si trova la raffinata ampolla realizzata da Giovanni Mayer e donata dalle città giuliano-dalmate nel 1908.