Ravone, febbraio 1893. Ponticello

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Ravone, febbraio 1893. Ponticello

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Inventario
MICH. 1621/A
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1893
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Ravone, febbraio 1893. Ponticello
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi Fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Paradossalmente, Giuseppe Michelini non fotografò più di tanto la sua città. Ne colse tuttavia alcuni aspetti particolari come quelli delle nuove costruzioni fuori dalle mura cittadine. Bologna stava per cambiare notevolmente il suo volto: a partire dal 1902, infatti, si sarebbe verificato l'abbattimento delle mura e dal 1910 sarebbe iniziata la capillare trasformazione del centro storico. L'espansione urbanistica iniziava il suo sviluppo. Il torrente Ravone scende dalle pendici di monte Paderno e di Gaibola verso la stretta valle di Casaglia. Un tempo scorreva a cielo aperto ed era ricco d’acqua, tanto che in antico era detta val di Ravone l’area attraversata dal torrente tra Saragozza e il canale di Reno. Concluso il tratto collinare, il Ravone raggiungeva via Saragozza nei pressi di villa Spada, attraversava il portico di San Luca di fronte all’attuale via Felice Battaglia e tra case coloniche e terreni coltivati s’inoltrava fino alla attuale via Andrea Costa. A pochi metri dalla chiesa di San Paolo si dirigeva verso il canale di Reno e gli passava sopra con il ponte-canale detto “ponte de’ Stecchi”, correva poi fino alla via Emilia, proseguendo infine verso il Reno a levante dei Prati di Caprara. Poi vi furono gli interramenti, anche se, ancora oggi, nella parte alta del suo corso il torrente è visibile.