Revere (Mantova). Il passo natante

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Revere (Mantova). Il passo natante

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Inventario
MICH. 1569
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Revere (Mantova)
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Revere (Mantova). Il passo natante
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis/Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Giuseppe Michelini aveva iniziato ad interessarsi di fotografia intorno al 1890. Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, compì diversi viaggi fuori Bologna. In tali occasioni raccolse vere e proprie serie fotografiche, come altrettante e puntuali documentazioni di cose viste. In questa ripresa vediamo un traghetto nei pressi di Revere, comune ubicato sulla riva destra del fiume Po,
nell'estremità meridionale della provincia di Mantova, a 37 Km dal capoluogo. Tale traghetto fluviale era assai diffuso. Veniva manovrato manualmente e poteva trasportare persone e mezzi. Ovviamente non aveva motore: era costituito da un pontone galleggiante "poggiato" su due scafi. Per vincere la forza della corrente, attraverso il corso d'acqua era teso un cavo, su cui scorreva una carrucola, simile a quella delle funivie, agganciata al mezzo. Era così possibile far correre facilmente l'imbarcazione attraverso le due sponde, senza far nemmeno uso di remi, semplicemente facendo scorrere la carrucola. La didascalia è stata attribuita dall'autore.