Riccione, luglio 1903. Autoritratto sul pattino
Riccione, luglio 1903. Autoritratto sul pattino
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Riccione
Data della ripresa
1903
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Riccione luglio 1903. Autoritratto sul pattino
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis/Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, Giuseppe Michelini compì diversi viaggi fuori Bologna. In tali occasioni raccolse vere e proprie serie fotografiche, come altrettante e puntuali documentazioni di cose viste. Questa ripresa documenta un soggiorno a Riccione presso la famiglia dell'allora fidanzata Ines Sarti. In quel momento storico "andare al mare" non aveva lo stesso significato che ha attualmente. L'industria balneare nacque sì sull'onda della riscoperta della Natura propria della cultura illuministica che soprattutto in Inghilterra andava prendendo piede ma anche perché non esistendo i medicamenti di oggi, i medici consigliavano ai malati di polmoni di respirare l'aria salmastra e di godere della idro ed elioterapia. I ceti più abbienti si adeguarono ben presto per sfuggire alla calura che la città o i soggiorni in villa non riuscivano del tutto a mitigare. Vennero poi anche le "bagnature" e le gite in mare. A Rimini e a Riccione, come a Cesenatico, sorsero i villini a due piani e gli stabilimenti con i capanni. Le donne ancora non osavano indossare i costumi da bagno e sostavano sotto le tende ricamando o conversando; gli uomini leggevano il giornale o giocavano a carte. Naturalmente, allo sviluppo delle località balneari della costa romagnola concorse l'apertura della ferrovia Ravenna-Rimini poi allargata ad altre destinazioni.