Ricordo del 3° centenario dalla morte di S.Serafino da Montegranaro, Cappuccino (12.10 1604-1904)
Ricordo del 3° centenario dalla morte di S.Serafino da Montegranaro, Cappuccino (12.10 1604-1904)
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Stanghella, 28.9.1904
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata verso Bologna. Il timbro di spedizione risulta parzialmente abraso, ma la data di compilazione risale al 23.12.1904. Sul verso compare un messaggio pubblicitario che invita all'acquisto della vita del Santo scritta dal Cardinale Domenico Svampa, arcivescovo di Bologna.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Ricordo del 3° centenario dalla morte di S. Serafino da Montegranaro, Cappuccino (12.10 1604-1904) - San Serafino accarezzato da una colomba
Note
Serafino da Montegranaro (Montegranaro, 1540 – Ascoli Piceno, 1604) è in santo italiano che si ricorda il 12 ottobre. Serafino - al secolo Felice Rapagnano- era nato in una famiglia povera. In gioventù lavorò come pastore. A 16 anni lavorava in un cantiere assieme al fratello e nei momenti liberi restava estasiato ad ascoltare le storie sacre che la figlia del padrone leggeva ad alta voce. Fu proprio costei ad incoraggiarlo ad entrare in convento a Tolentino.
Fu accolto come fratello laico nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e fece noviziato a Jesi. Peregrinò per tutti i conventi delle Marche, perché, nonostante la buona volontà e la massima diligenza che poneva nel fare le cose, non riusciva ad accontentare né superiori, né confratelli, che non gli risparmiarono rimproveri, spesso motivati dalla sua eccessiva generosità. Ma egli dimostrò sempre tanta bontà, povertà, umiltà, purezza e mortificazione.
Nel 1590 Serafino si stabilì definitivamente ad Ascoli Piceno, dedicandosi particolarmente all'attività di monaco questuante, visitando così quasi tutta la popolazione di Ascoli, che in breve tempo si affezionò talmente a lui, tanto che quando nel 1602 si paventò che potesse essere trasferito altrove, tutta la cittadinanza si rivolse ai superiori dell'Ordine, affinché non venisse allontanato da Ascoli. Aveva la capacità di scrutare nel profondo dell'animo umano, e di dare saggi consigli a tutti coloro che a lui si rivolgevano.
Fu molto devoto al crocefisso ed al santo rosario, strumento che utilizzava per la sua attività di evangelizzazione. Aveva 64 anni e la fama della sua santità si diffondeva per Ascoli, quando egli stesso chiese con insistenza il viatico.
La morte lo colse il 12 ottobre 1604.
Le sue spoglie riposano ancora nella chiesa del convento dei frati cappuccini di Ascoli Piceno, divenuto santuario a lui dedicato. (https://it.wikipedia.org/wiki/Serafino_da_Montegranaro)
Fu accolto come fratello laico nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e fece noviziato a Jesi. Peregrinò per tutti i conventi delle Marche, perché, nonostante la buona volontà e la massima diligenza che poneva nel fare le cose, non riusciva ad accontentare né superiori, né confratelli, che non gli risparmiarono rimproveri, spesso motivati dalla sua eccessiva generosità. Ma egli dimostrò sempre tanta bontà, povertà, umiltà, purezza e mortificazione.
Nel 1590 Serafino si stabilì definitivamente ad Ascoli Piceno, dedicandosi particolarmente all'attività di monaco questuante, visitando così quasi tutta la popolazione di Ascoli, che in breve tempo si affezionò talmente a lui, tanto che quando nel 1602 si paventò che potesse essere trasferito altrove, tutta la cittadinanza si rivolse ai superiori dell'Ordine, affinché non venisse allontanato da Ascoli. Aveva la capacità di scrutare nel profondo dell'animo umano, e di dare saggi consigli a tutti coloro che a lui si rivolgevano.
Fu molto devoto al crocefisso ed al santo rosario, strumento che utilizzava per la sua attività di evangelizzazione. Aveva 64 anni e la fama della sua santità si diffondeva per Ascoli, quando egli stesso chiese con insistenza il viatico.
La morte lo colse il 12 ottobre 1604.
Le sue spoglie riposano ancora nella chiesa del convento dei frati cappuccini di Ascoli Piceno, divenuto santuario a lui dedicato. (https://it.wikipedia.org/wiki/Serafino_da_Montegranaro)