Rito Valla - Nudo femminile - scultura in bronzo
Rito Valla - Nudo femminile - scultura in bronzo
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Data della ripresa
1980 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ pellicola
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Arte - Scultura - Opere d'arte - Scultori - Artisti - Valla, Rito
Bibliografia
Solmi Franco, Rito Valla, Bologna, Grafis,1988; Frisoni Cinzia (a cura di), Bologna s'industria. La rinascita economica dal secondo dopoguerra agli anni '80 nelle immagini dell'archivio Fototecnica, Santarcangelo di Romagna, 2019.
Si veda la pagina di Storia e Memoria di Bologna https://www.storiaememoriadibologna.it/valla-rito-499013-persona.
Si veda la pagina di Storia e Memoria di Bologna https://www.storiaememoriadibologna.it/valla-rito-499013-persona.
Note
Rito Valla (Bologna 1911-1991) si forma insieme a Luciano Minguzzi all'Accademia di Belle Arti di Bologna. In questa prima fase produce sculture stilisticamente vicine a Manzù e Martini (di questo periodo sono il S. Giovannino e l'Ostacolista ispirato alla vittoria olimpica nel 1936 della sorella Ondina). Nel 1940 partecipa alla XXII Biennale di Venezia con "Giovani atleti che cantano", opera in terracotta poi donata alla Galleria d’arte moderna di Bologna. Durante il secondo conflitto mondiale collabora con la settima Brigata GAP Gianni Garibaldi. Realizza in seguito opere legate ai drammi della guerra come il rilievo "Corruzione morale e violenza nazifascista" che ricorda la strage di Marzabotto. Nel 1954, esegue il Monumento ai caduti di tutte le guerre a Malalbergo. All'attività di scultore affianca quello di designer producendo nel 1959 i disegni delle poltrone Kosmo e Mercury prodotte dalla IPE (Imbottiture Prodotti Espansi) ed esposte con notevole successo alla prima edizione della Fiera Internazionale del Mobile a Milano nel 1961. Pur non conoscendo l'anno di realizzazione della scultura il supporto in pellicola e la compresenza nella scatola con altre opere dei primi anni Ottanta porta a una collocazione cronologica in quegli anni.