Ritratto di Alfredo Testoni

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Ritratto di Alfredo Testoni

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Inventario
BRI 01729

Notizie storico artistiche

Timbro di spedizione (Luogo e data)
Ferrara, 1903
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
positivo in formato cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Il ritratto di Alfredo Testoni è stato autografato sul recto. Probabilmente durante una serata in teatro. Nella parte superiore del positivo compare la data: "Ferrara 20 Aprile 1903". La cartolina è viaggiata da Ferrara. Il timbro di spedizione risulta parzialmente illeggibile, ma la data risale al 1903. La fotografia è la stessa catalogata con il n. di inv. TEST. 17.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Ritratto di Alfredo Testoni
Note
Alfredo Testoni (Bologna, 1856-1931) è stato commediografo, giornalista, poeta e sceneggiatore cinematografico. Il suo esordio avvenne con la collaborazione a vari giornali: "Capitan Fracassa" redazione romana (1886); "Il Resto del Carlino" (dal 1897); "Ehi! Ch'al scusa" di cui fu uno dei fondatori (1880); "Il Panaro" di Modena ecc. ecc.. Nel 1888 fu segretario dell'Esposizione Emiliana. Nel frattempo, scriveva versi in dialetto e componeva i primi saggi teatrali, quali: "La boria d'un nome" (1874); "El tropp è tropp" (1878); "Le disgrazie di Fagiuoli" (1881) ecc.. Come commediografo si affermò proprio grazie ad una trilogia di testi scritti in vernacolo bolognese ("Interiarì" nel 1881; "Scuffiareini" nel 1882 e "I Pisuneint" nel 1883). In versi compose "I sonetti della Sgnera Cattareina" (1904), ma il trionfo fu decretato dalla commedia in italiano "Il cardinale Lambertini", rappresentata per la prima volta a Roma nel 1905. Quest'ultimo lavoro continua ancora oggi ad essere inserito nel repertorio di molte compagnie teatrali e ne furono tratte addirittura tre versioni cinematografiche (1920-1934-1955). Nel tempo ne produsse anche una versione in dialetto. Nel 1888, insieme agli attori Argia Magazzari e Augusto Galli costituì la Compagnia stabile del teatro bolognese, che diresse per parecchi anni. Nel 1923 fu a capo della nuova compagnia fondata da Angelo Gandolfi. Altre sue pubblicazioni sono: "Bologna che scompare" (1905) e "Aneddoti bolognesi" (1929). "Ottocento bolognese" e "Teatro bolognese" uscirono entrambi dopo la sua scomparsa, nel 1933. Nessun altro scrittore come lui ha espresso la sua bolognesità, proprio anche con lo scopo di favorire la conoscenza "culturale" della lingua locale. Tant'è che il suo nome fu presto noto a livello nazionale.