Ritratto di Angelo Cuccoli con i suoi burattini Fagiolino e Sganapino

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Ritratto di Angelo Cuccoli con i suoi burattini Fagiolino e Sganapino

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Inventario
MISC 00301
Autore

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
[Bologna, seconda metà sec. XIX]
Oggetto
Positivio fotografico
Forma Specifica dell'Oggetto
positivo b/n incollato su cartoncino bruno
Materia e tecnica
Positivo su carta salata
Misure immagine (in cm; hxb)
diam. cm 11,2
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
sul verso un timbro circolare CRB e il n. di inv. 303 - Vol. B
Notizie storico critiche
Angelo Cuccoli (Bologna, 1834-1905) era il figlio dell'altrettanto noto Filippo. Dopo varie esperienze in compagnie girovaghe, tornò a Bologna e nel 1857 debuttò nel casotto del padre. Dal momento che aveva una voce timida ed incerta, non poteva certo competere con Filippo nella maschera di "Sandrone", pertanto, recuperò quella di "Fagiolino" adattandola alle sue possibilità vocali e mettendo in evidenza l'arguzia e la finezza del personaggio. Dopo circa quindici anni, alla morte del padre, Angelo rifondò tutto il suo repertorio, basandosi sempre sulla commedia dialettale, ma integrandola con originali storie del teatro italiano e francese e adattandola al gusto e ai desideri del popolo bolognese. Tra i suoi collaboratori vi fu anche Augusto Galli, inventore di "Sganapino". I suoi spettacoli, pur saldamente radicati nella tradizione, ben esprimevano il mondo moderno. Quando, nel 1877, venne deciso che il casotto sarebbe stato sfrattato dal Voltone del Podestà vi fu quasi una rivolta popolare. La "baracca" costretta a peregrinare di piazza in piazza, vide poi come luogo di elezione il mercato coperto delle erbe, in piazza San Francesco. Purtroppo, tale marginalizzazione dal tessuto urbano tradizionale portò alla decadenza del teatro di Cuccoli, acuita dal suo ormai precario stato di salute. Negli ultimi anni della sua vita, fu poi costretto a lavorare al chiuso nel teatrino di via dell'Oro e di quello della Nosadella. In quest'ultimo, nel 1904, diede vita alla "Compagnia Felsinea". La fotografia venne acquistata da Ercole Casanova nel 1938.
Note
NOTE DI BARUFFI: annotazioni sulle date di nascita e di morte di Angelo Cuccoli e sulla provenienza “dal signor Ercole Casanova”