Rocca Corneta (BO), Madonna della Sagra

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Rocca Corneta (BO), Madonna della Sagra

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 1368, 1369
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Rocca Corneta (BO)
Data della ripresa
Anni Sessanta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,7x10,3
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso dell'esemplare n. inv. BRI/BO PROVINCIA 1368 è scritto in penna biro: "13 Luglio 1971 / Avuto in dono dalla / Sig.ra Ins. Ducati Maiani". Sul verso dell'altro si legge: "Lizzano in Belvedere".
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Rocca Corneta (BO), Madonna della Sagra
Bibliografia
http://www.appenninobolognese.net;
http://www.prolocopianaccio.org
Note
Rocca Corneta oggi è una frazione del Comune di Lizzano in Belvedere, ma in passato ebbe una vita amministrativamente autonoma. Ai tempi del feudo nonantolano era compresa nella "Masa di Lizano", poi, con la nascita dei Comuni, restò autonoma mentre gli altri piccoli comuni si riunivano nel Comune del Belvedere. Nel 1513 fu ancora unita nel territorio del Plebanato di Lizzano nella nuova Contea del Belvedere, assegnata da papa Leone X al Conte Galeazzo Castelli di Bologna. Nel 1532, soppressa la contea, tornò comune autonomo fino al 1798, quando venne unito al Comune di Belvedere.
Più che un agglomerato in senso letterale, Rocca Corneta è un insieme di luoghi, tra i quali occorre ricordare la chiesa parrocchiale dedicata a San Martino di Tours, costruita prima del XVI secolo e restaurata nel dopoguerra. Accanto alla chiesa sorge un'antica torre risalente al Trecento tuttora perfettamente conservata. La cappella qui documentata si trova proprio nella chiesa di San Martino. La bella statua della Madonna della Sagra risale agli anni 1630-1640. Quest'ultima si trova all’interno di una ricca ancona in legno intagliato e dorato, ma tutta la cappella è rivestita da un drappo di damasco rosso. La Vergine ha sempre conosciuto un diffuso culto: negli anni Cinquanta del Novecento fu al centro di un controverso e discusso episodio di lacrimazione, mai effettivamente provato e certificato dalle autorità ecclesiastiche. Il nome "Sagra" fa riferimento ad un’antichissima pratica di consacrazione dei prodotti della terra presentati nello spazio antistante i templi, anch’esso consacrato, cioè “sagrato”. Si deduce pertanto che l'intitolazione della Madonna della Sagra è probabilmente legata ad un evento simile.