San Giovanni in Persiceto (BO), il Palazzaccio
San Giovanni in Persiceto (BO), il Palazzaccio
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BRI / BO PROVINCIA 2206
Autore
Categoria:
Notizie storico artistiche
Luogo della ripresa
San Giovanni in Persiceto (BO)
Luogo e anno di edizione
Modena, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX° (?)
Timbro di spedizione (Luogo e data)
San Giovanni in Persiceto (BO), febbraio 1952
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da San Giovanni in Persiceto a Monghidoro. Il timbro di spedizione risulta parzialmente abraso, ma la data di compilazione risale al 24.2.1952.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
San Giovanni in Persiceto (BO), il Palazzaccio
Bibliografia
http://www.comunepersiceto.it;
http://www.consorziodeipartecipantisgpersiceto.it
http://www.consorziodeipartecipantisgpersiceto.it
Note
Il territorio del Comune di San Giovanni in Persiceto fu abitato, almeno nella parte alta (meridionale), fin dalla preistoria, come testimoniano resti dell’antica civiltà del bronzo e della prima età del ferro. Inevitabilmente legato alle vicende storiche ed economiche bolognesi, il paese è da sempre un famoso centro di produzione agricola, anche se negli anni Cinquanta del Novecento iniziò una veloce e profonda trasformazione. Da un'economia essenzialmente agricola, si passò ad una industriale e commerciale; iniziò lo spopolamento della campagna e il piccolo centro provinciale prese la via dell'espansione periferica. Oggi San Giovanni in Persiceto è un paese attivo, ricco di eventi culturali, e annovera anche importanti impianti sportivi e un moderno osservatorio astronomico. La Casa dell’ Abate di Nonantola a San Giovanni in Persiceto fu costruita in un periodo compreso fra la seconda metà del secolo XIII e la prima metà del secolo XIV e costituiva una sede di rappresentanza extra territoriale dell’ Abbazia di Nonantola.
Il nome “Palazzaccio” attribuito all’edificio secondo alcuni deriva dalle sue antiche funzioni esattoriali, secondo altri dalle condizione di degrado in cui (successivamente) versava.
Dopo vari passaggi di proprietà, il Palazzaccio è stato acquistato dal Consorzio dei Partecipanti in data 6 ottobre 1958. Negli anni Settanta l’edificio è stato sottoposto ad un intervento di restauro conservativo e di consolidamento strutturale, coordinato dalla Soprintendenza ai Monumenti di Bologna.
Recentemente è stato effettuato uno studio di fattibilità dell’eventuale restauro del Palazzaccio, che è stato anche oggetto di una tesi di laurea presso l’università di Venezia.
Il nome “Palazzaccio” attribuito all’edificio secondo alcuni deriva dalle sue antiche funzioni esattoriali, secondo altri dalle condizione di degrado in cui (successivamente) versava.
Dopo vari passaggi di proprietà, il Palazzaccio è stato acquistato dal Consorzio dei Partecipanti in data 6 ottobre 1958. Negli anni Settanta l’edificio è stato sottoposto ad un intervento di restauro conservativo e di consolidamento strutturale, coordinato dalla Soprintendenza ai Monumenti di Bologna.
Recentemente è stato effettuato uno studio di fattibilità dell’eventuale restauro del Palazzaccio, che è stato anche oggetto di una tesi di laurea presso l’università di Venezia.