San Giovanni in Persiceto (BO), Piazza Garibaldi e Monumento della Vittoria
San Giovanni in Persiceto (BO), Piazza Garibaldi e Monumento della Vittoria
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BRI / BO PROVINCIA 2212
Autore
Categoria:
Notizie storico artistiche
Luogo della ripresa
San Giovanni in Persiceto (BO)
Luogo e anno di edizione
Modena, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX° (?)
Timbro di spedizione (Luogo e data)
San Giovanni in Persiceto (BO), settembre 1960
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
colore
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da San Giovanni in Persiceto a Bologna. Il timbro di spedizione è parzialmente illeggibile, ma la data di compilazione risale al 18.9.1960.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
San Giovanni in Persiceto (BO), Piazza Garibaldi e Monumento della Vittoria
Bibliografia
http://www.comunepersiceto.it;
Elisa Biondi in http://www.emiliaromagna.beniculturali.it
Elisa Biondi in http://www.emiliaromagna.beniculturali.it
Note
Il territorio del Comune di San Giovanni in Persiceto fu abitato, almeno nella parte alta (meridionale), fin dalla preistoria, come testimoniano resti dell’antica civiltà del bronzo e della prima età del ferro. Inevitabilmente legato alle vicende storiche ed economiche bolognesi, il paese è da sempre un famoso centro di produzione agricola, anche se negli anni Cinquanta del Novecento iniziò una veloce e profonda trasformazione. Da un'economia essenzialmente agricola, si passò ad una industriale e commerciale; iniziò lo spopolamento della campagna e il piccolo centro provinciale prese la via dell'espansione periferica. Oggi San Giovanni in Persiceto è un paese attivo, ricco di eventi culturali, e annovera anche importanti impianti sportivi e un moderno osservatorio astronomico. Il monumento ai Caduti di San Giovanni in Persiceto, in piazza Garibaldi, fu inaugurato il 24 giugno del 1927. Attualmente si presenta parzialmente diverso dalla realizzazione originale. In origine, sopra la stele in cemento, opera del famoso architetto bolognese Giuseppe Vaccaro, era posta una scultura di Giovanni Prini raffigurante una donna che tiene in grembo il figlio-soldato morto, in una composizione che ricordava la Pietà di Palestrina di Michelangelo. La grande scultura, probabilmente in bronzo, venne rimossa nel maggio del 1941 nella campagna di raccolta di materiali per la guerra e fu sostituita da una lampada votiva. I bassorilievi della stele di Vaccaro, in tipico stile fascista, rappresentano la figura della Vittoria alata con il seno scoperto e il ramo di palma nella mano e diverse figure di fanti: il soldato che stringe il figlio e la moglie; quello che aiuta il compagno ferito; una coppia di combattenti con la baionetta in mano. Sullo sfondo si riconosce la chiesa della Madonna della Cintura.