San Lazzaro di Savena (BO), villa Scornetta

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San Lazzaro di Savena (BO), villa Scornetta

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 2256
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
San Lazzaro di Savena (BO)
Luogo e anno di edizione
s.l., s.d.
Data della ripresa
Anni Trenta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
San Lazzaro di Savena (BO), 19.6.1938
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,7
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata verso Castel San Pietro Emilia. Il timbro di spedizione risale al 19.6.1938. Sul recto compaiono una firma e una data.

Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
San Lazzaro di Savena (BO), villa Scornetta
Bibliografia
scheda di Maria Teresa Sambin De Norcen in: https://www.villebolognesi.it/le-ville-storiche/le-ville-del-contado/la-scornetta
Note
San Lazzaro di Savena si trova nelle immediate vicinanze di Bologna, in direzione sud-est. Il paese è saldato all'agglomerato urbano del capoluogo: lo separa da questo solo il corso del Savena, sulla cui sponda sinistra sorge, fra l'altro, l'omonimo quartiere della città. Il territorio del comune incrocia la via Emilia (l'Æmilia, opera disposta dal console romano Marco Emilio Lepido tra il 189 a.C. e il 187 a.C.), ed è sulla destra idrografica del torrente Savena. Si sviluppa in pianura e a ridosso delle prime colline bolognesi. E' attraversato da alcuni corsi d'acqua come i torrenti Zena e Idice.
Sul medesimo territorio sono da segnalare la Grotta della Spipola, con la sua dolina e gli affioramenti gessosi del Farneto e della Croara. I dintorni sono inoltre disseminati di ville patrizie e palazzi storici, edificazioni di campagna degne di nota dal punto di vista architettonico e per la rilevanza delle famiglie nobiliari che le hanno commissionate.
Villa Scornetta appartenente ai Bianchini già nel XV secolo, rimase nelle mani della famiglia fino al Settecento, quando fu venduta ad Antonio Francesco Iussi, che a sua volta nel 1808 la cedette a Vincenzo Pasquale Rusconi. Successivamente pervenne per via ereditaria ai Berti e quindi a Matilde Zucchini e al suo pronipote Lucio Paglia, fino a giungere in mano a una società immobiliare sul finire del secolo scorso.
Nel 1578 è disegnata come un edificio su due piani con loggia angolare al pianterreno con annessi merlati e una colombaia, oggi non più esistente. Nel 1944 la villa fu colpita da un bombardamento che danneggiò gravemente l'interno; sopravvisse invece la vicina cappella, affrescata da Gaetano Gandolfi. L'edificio principale e gli annessi sono ancora riconoscibili, nonostante gli importanti rimaneggiamenti e la perdita della merlatura e della torre nei fabbricati di servizio.