San Pietro in Casale - Officine Zambelli - Macchina impastatrice per filoni di pane

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San Pietro in Casale - Officine Zambelli - Macchina impastatrice per filoni di pane

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Inventario
FF 3956-8003

Notizie storico artistiche

Data della ripresa
1969 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Industria meccanica - Macchine automatiche - Macchine per confezionamento e imballaggio - Zambelli, Flavio
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Curti Roberto-Grandi Maura, Per niente fragile. Bologna capitale del packaging, Bologna, 2015.
Note
La ditta nasce come piccola impresa artigiana grazie a Flavio Zambelli che insieme alla moglie Jolanda nel 1969 inizia la produzione delle prime confezionatrici automatiche. La Zambelli riesce ben presto a creare una clientela fidelizzata per la capacità di intercettare e soddisfare le esigenze di confezionamento del mercato variando i tipi di produzione (dalla macchina per astucci di cioccolatini Mon Chéri, ai vassoi in alluminio per l'Ospedale San Martino di Genova o la mensa comunale di Firenze, fino a giungere al packaging dei film termoretraibile a metà anni '70 per la bottiglia di plastica). L'azienda cambia forma societaria lasciando la dimensione artigianale e diventando Zambelli srl. Nel dettaglio la prima macchina brevettata da Flavio Zambelli: si tratta di una impastatrice in grado di produrre filoni di pane già pronti per essere infornati. La farina già impastata con acqua veniva messa dentro alla macchina e, grazie alla lavorazione di rulli e nastri trasportatori, ne fuoriusciva una pasta morbida e liscia pronta per essere tagliata e lavorata in panini dal fornaio che provvedeva anche alla cottura. Era un macchinario, chiamato "cilindro" che in automatico rigirava l'impasto di circa 20 kg per 5/6 volte. L'azienda ha appena festeggiato i cinquant'anni di attività e si colloca nella radicata tradizione meccanica di area bolognese, nota a livello mondiale come "Packaging Valley".