Sant'Agata Bolognese - Oratorio dello Spirito Santo - Apostolo (San Filippo ?), prima del distacco

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Sant'Agata Bolognese - Oratorio dello Spirito Santo - Apostolo (San Filippo ?), prima del distacco

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Inventario
FF 57-27334

Notizie storico artistiche

Datazione
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Architettura - Chiese - Oratori - Sant'Agata Bolognese - Pittura - Dipinti - Affreschi
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Varignana Franca (a cura di), Coscienza urbana e urbanistica tra due millenni. Bologna dall'autarchia al boom, catalogo della mostra, Bologna, 1997; Bologna come la ricordiamo. Dal dopoguerra agli anni Settanta, le fotografie di una Bologna ancora nella nostra memoria. Con Cento ricordi di Ugo Berti Arnoaldi, Bologna, 2006; Frisoni Cinzia (a cura di), Bologna s'industria. La rinascita economica dal secondo dopoguerra agli anni '80 nelle immagini dell'archivio Fototecnica, Santarcangelo di Romagna, 2019.
Note
Servizio di 25 riprese relativo alla chiesa parrocchiale dei Santi Andrea e Agata e all'oratorio dello Spirito Santo a Sant’Agata Bolognese, con vedute esterne e interne e dettagli delle opere d'arte. Dallo schedario manoscritto il committente risulta essere il parroco don Cesare Gherardi (arciprete dal 1946 al 15 maggio 1984). L'oratorio dello Spirito Santo è costituito da due locali, il primo che funge da vestibolo con due altari e il secondo caratterizzato dal coro ligneo e dal complesso decorativo cinquecentesco ad affresco con il Redentore e gli Apostoli, attribuiti in passato a Innocenzo da Imola e al Bagnacavallo. I dipinti furono restaurati attorno alla metà dell'Ottocento (il Redentore, devastato dall'umidità, fu rifatto su tela ad olio dal pittore modenese Adeodato Malatesta mentre gli apostoli furono ritoccati a tempera dal pittore agatese Gaetano Serrazanetti). Nella seconda metà del Novecento gli affreschi sono stati staccati e ricoverati nella canonica della Parrocchiale. Queste riprese si collocano prima del distacco e mostrano i danni della pellicola pittorica. L'immagine appartiene ad un gruppo di lastre selezionate a metà degli anni '90 per la realizzazione di un progetto relativo all'immagine di Bologna dal dopoguerra al boom economico. La selezione fu effettuata da Franca Varignana, allora responsabile delle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio, ed ebbe un esito pubblico nella mostra "Bologna dall'autarchia al boom" che si svolse in San Giorgio in Poggiale dall' 8 febbraio al 31 marzo 1997.