Santa Maria in Duno (BO), chiesa arcipretale: esterno
Santa Maria in Duno (BO), chiesa arcipretale: esterno
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Luogo della ripresa
Santa Maria in Duno (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
15x10,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Nel verso, angolo inferiore sinistro, compare la scritta a matita "Bentivoglio"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Santa Maria in Duno (BO), chiesa arcipretale: esterno
Note
La presenza umana nel territorio del comune di Bentivoglio risale all'epoca villanoviana. I Romani furono i primi a bonificare i terreni paludosi e a moltiplicare gli insediamenti rurali, ma l'origine del nome Bentivoglio è da far risalire alla omonima nobile famiglia bolognese, che qui fece costruire, proprio di fianco alla rocca, il castello denominato "Domus Jocunditatis" destinato a divenire luogo di divertimento e residenza per la caccia e per la pesca. La prima testimonianza risale infatti al 1501, quando Giovanni II Bentivoglio (1443-1508) citò nel proprio testamento un certo Giacomo Balduini da Bentivoglio. La storia e lo sviluppo della località sono tuttavia sempre state strettamente legate al canale Navile: lungo il suo percorso sorsero numerosi edifici fortificati a difesa del confine verso i territori del ducato di Ferrara. Nel 1817 la famiglia Pizzardi acquistò dal marchese Carlo Bentivoglio d'Aragona il castello di Ponte Poledrano con il mulino, la pila da riso, le terre e le valli limitrofe. Carlo Alberto Pizzardi (1850-1922) intraprese opere di bonifica che portarono al prosciugamento della palude e alla creazione di un ambiente più igienico, oltre che all'avviamento di un importante centro di produzione risicola. Con regio decreto del 1 gennaio 1886, Bentivoglio fu designato capoluogo: nacque così il comune, il cui territorio era stato chiamato fino ad allora Santa Maria in Duno. Questa piccola frazione annovera la parrocchia di Sant'Andrea, la cui chiesa risale al XV secolo, anche se fino all'Ottocento ha subito diverse trasformazioni che le hanno attribuito lo stato attuale. Soggetta al plebanato di San Giorgio fino alla seconda metà del XV secolo, divenne di pertinenza della pieve di San Marino di Bentivoglio. La nomina del rettore, che era stata assegnata agli Azzoguidi e poi agli Zanatti, in epoca succesiva passò alla famiglia Fabri di Bologna.