Sasso - Case scavate nel monte
Sasso - Case scavate nel monte
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Sasso Marconi (Bo)
Data della ripresa
1889/1891
Oggetto
Positivo
Misure immagine (in cm; hxb)
12,8x16
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Nell'angolo inferiore sinistro del positivo è stata apposta la firma dell'autore. Sul cartoncino di supporto è scritto "Sasso - Case scavate nel monte"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Sasso - Case scavate nel monte
Bibliografia
Catalogo della Libreria "Docet" di Bologna pubblicato in occasione dell'edizione 2018 della mostra di libri antichi e rari in Palazzo Re Enzo - Sala Re Enzo tenutasi durante la manifestazione "Salsamentarie. Saperi e Sapori a Palazzo" (Bologna, 21,22,23 settembre).
Note
L'album fotografico di cui l'immagine documenta la copertina consta di n. 11 fotografie incollate su cartoncino rigido e firmate "G. Melotti fot.". La datazione varia tra il 1889 e il 1891. L'autore compare nell'ultima immagine della serie, ritratto a dorso d'asino. Le riprese sono relative alla odierna Sasso Marconi e dintorni, a Vignola e ai lavori di ripristino degli argini di un fiume dopo una "rotta". Il territorio di Sasso Marconi occupa la prima zona collinare dell'Appennino bolognese compresa tra la bassa valle del fiume Reno, la porzione inferiore della valle del Setta a sud-est e parte del bacino idrografico del fiume Lavino a ovest. Fino alla prima metà del XX secolo il comune era denominato Praduro e Sasso, per assumere la denominazione di Sasso Bolognese con Regio Decreto del 20 giugno 1935, n. 1386. Nel 1938 assunse l'attuale denominazione di Sasso Marconi, in onore del premio Nobel Guglielmo Marconi. Il 24 giugno 1892 franò una "fetta" del Sasso a Praduro. Quattordici dei quaranta abitanti delle cosiddette "Grotte" morirono. Queste ultime ricordavano molto le case rupestri (Sassi) di Matera. Non lontano da Bologna, dunque, esisteva una situazione di povertà e di vita simile a quella del più profondo Sud dell'Italia. Questa ripresa fu scattata prima della rovinosa frana: sono ancora in piedi le case poste immediatamente sotto una delle pareti della Rupe. Il punto di vista è quello che dà le spalle a Porretta.