Serie della natura. Quindici. Il gorilla
Serie della natura. Quindici. Il gorilla
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Tecnica e supporto
Tredici stampe
Misure (in cm)
112x112h , 112x56h o 45x 145h
Iscrizioni
Uno. La mela
Due. La Pera
Quattro. La Pantera
Cinque. Il Lupo
Sei. L’Orso
Otto. L’Oca
Nove. Cephalantus
Dieci. Il Vulcano
Dodici. Quadribaleno
Tredici. I Funghetti
Quattordici. La Rana
Quindici. Il Gorilla
Due. La Pera
Quattro. La Pantera
Cinque. Il Lupo
Sei. L’Orso
Otto. L’Oca
Nove. Cephalantus
Dieci. Il Vulcano
Dodici. Quadribaleno
Tredici. I Funghetti
Quattordici. La Rana
Quindici. Il Gorilla
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Tiratura illimitata
Tredici stampe, cm 112x112h , cm 112x56h o cm 45x 145h, si rifanno ad una tradizione figurativa spogliata di ogni elemento superfluo. L'immagine riproduce la forma naturale con esattezza tipologica e nella nitidezza del suo colore.
Pierre Restany: Enzo Mari e le cose Testo scritto in occasione della mostra alla Galleria Apollinaire, Milano 1967. Una mela è una mela. La mela di Enzo Mari sta alla rosa di Gertrude Stein come la forma sta al simbolo: l'elemento funzionale della comunicazione. Enzo Mari non è un seguace della mec-art: egli si pone su di un'altra frontiera dell'espressione visuale, quella della pura funzionalità semantica. Egli oggettiva il reale nella dimensione d'universale significazione d'uno dei suoi aspetti più semplici. De Rerum Natura. La sua serie della Natura vale tutti i commentari di Lucrezio conducendoci dalla mela alla pantera, dalla pera alla testa dell'oca. Lo stadio archetipico della forma è il prodotto di una riduzione programmata da ritocchi successivi e che tende all'eliminazione del dettaglio superfluo a favore del significato d'insieme. L'esame degli studi e delle tappe preliminari alla forma definitiva parla da sé. Il segreto del potere espressivo delle forme di Mari sta nel rigore del metodo d'oggettivazione. Tutta la sua poetica funzionale è racchiusa nel rigore d'un programma.
Tredici stampe, cm 112x112h , cm 112x56h o cm 45x 145h, si rifanno ad una tradizione figurativa spogliata di ogni elemento superfluo. L'immagine riproduce la forma naturale con esattezza tipologica e nella nitidezza del suo colore.
Pierre Restany: Enzo Mari e le cose Testo scritto in occasione della mostra alla Galleria Apollinaire, Milano 1967. Una mela è una mela. La mela di Enzo Mari sta alla rosa di Gertrude Stein come la forma sta al simbolo: l'elemento funzionale della comunicazione. Enzo Mari non è un seguace della mec-art: egli si pone su di un'altra frontiera dell'espressione visuale, quella della pura funzionalità semantica. Egli oggettiva il reale nella dimensione d'universale significazione d'uno dei suoi aspetti più semplici. De Rerum Natura. La sua serie della Natura vale tutti i commentari di Lucrezio conducendoci dalla mela alla pantera, dalla pera alla testa dell'oca. Lo stadio archetipico della forma è il prodotto di una riduzione programmata da ritocchi successivi e che tende all'eliminazione del dettaglio superfluo a favore del significato d'insieme. L'esame degli studi e delle tappe preliminari alla forma definitiva parla da sé. Il segreto del potere espressivo delle forme di Mari sta nel rigore del metodo d'oggettivazione. Tutta la sua poetica funzionale è racchiusa nel rigore d'un programma.
Bibliografia
B. Basevi, in Antico e Moderno, Bologna 2014, pp. 484-485;