Spoleto (Pg): chiesa dei Santi Domenico e Francesco, porta laterale

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Spoleto (Pg): chiesa dei Santi Domenico e Francesco, porta laterale

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Inventario
MICH. 2135
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Spoleto (Pg)
Data della ripresa
1899
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Spoleto (Pg): chiesa dei Santi Domenico e Francesco, porta laterale
Bibliografia
1) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 2) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 3) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 4) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, Giuseppe Michelini compì diversi viaggi fuori Bologna. In tali occasioni raccolse vere e proprie serie fotografiche, come altrettante e puntuali documentazioni di cose viste. Nel 1899 visitò l' Umbria e le Marche. La ripresa fu eseguita durante il percorso tra la Valle del Topino e Spoleto, come ci informano i suoi appunti autografi. L'immagine inquadra un particolare della chiesa dei Santi Domenico e Francesco a Spoleto. Originariamente dedicata al Salvatore, fu edificata fra la seconda metà del XIII e i primi anni del XIV secolo in stile gotico locale, ed annessa al convento domenicano già eretto nel 1247. All’esterno la struttura muraria è ravvivata da fasce sovrapposte di conci bianchi e rosa che creano un effetto riscontrabile in altre chiese umbre quali Santa Chiara di Assisi e Santa Prassede di Todi. La semplice facciata è disadorna del rosone, che non fu mai realizzato, mentre nel fianco destro si apre un grande portale con colonnine a fascio, nella cui lunetta è un dipinto raffigurante il Salvatore, opera di Perino Cesarei, datato 1591. L’interno presenta lo schema consueto delle chiese degli ordini mendicanti: un’unica navata con ampio transetto e una tribuna sulla quale si aprono cappelle.