Touring Club Consolato di Bologna per i danneggiati in Sicilia - 9 ottobre 1902

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Touring Club Consolato di Bologna per i danneggiati in Sicilia - 9 ottobre 1902

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Inventario
BRI 01646
Autore

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1902
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Bologna, 10.10.1902
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Bologna a Bologna. Il timbro di spedizione risale al 10.101902.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Touring Club Consolato di Bologna per i danneggiati in Sicilia - 9 ottobre 1902
Note
Da un articolo pubblicato su http://www.meteoweb.eu/foto/accadde-oggi-il-26-settembre-1902-la-grande-alluvione-di-modica-112-morti-nella-perla-della-sicilia-foto/id/549116/ apprendiamo che:

"Era la notte tra il 25 e il 26 settembre del 1902, quando gli abitanti di Modica, in provincia di Ragusa, furono svegliati da una catastrofe che avrebbe segnato per sempre le loro sorti. Pioveva ormai da più di 24 ore e la quantità di acqua precipitata a terra era ormai pari alla metà di quella che, di solito nella zona, cade in un anno.
Le strade del centro abitato si erano trasformate in veri e propri fiumi, le campagne erano ormai devastate, con raccolti distrutti e campi allagati. Ma durante la notte, intorno alle quattro, il volume della pioggia aumentò improvvisamente a dismisura. La terra non era più in grado di contenerla e la devastazione era imminente; nel giro di venti minuti si consumò la tragedia. Due torrenti, il Pozzo dei Pruni e lo Jannimauro, strariparono con una forza ormai fuori da ogni possibile controllo, e in particolare il primo si riversò su Modica, raccogliendo anche le acque dei torrenti che trovava sula sua strada, facilitato in questo compito da un dislivello di ben 150 metri.
Il torrente Pozzo dei Pruni entrò in paese travolgendo per prima la Chiesa di Santa Maria di Betlem con una ondata d’acqua alta più di 11 metri, a una velocità di circa 50 Km l’ora. Travolse ponti e abitazioni, spazzandole via come se fossero nulla. La chiesa di Santa Maria, la prima ad essere colpita, si riempì di acqua fangosa fino ad un’altezza di tre metri e cinquanta; un edificio che si trovava di fronte alla chiesa, si riempì di così tanta acqua che i balconi crollarono, le stanze si allagarono e alla fine tutto fu coperto da almeno un metro di fango.
La furia dell’acqua imperversò per 20 lunghi minuti durante i quali l’inondazione, senza alcuna tregua, distrusse e devastò tutta la città. Sotto una piazza, quella di San Domenico, il letto coperto di un fiume scoppiò e l’acqua arrivò fino a dieci metri di altezza. Poco prima delle cinque la devastazione e la furia delle acque erano finite.
L’allarme era rientrato, ma il bilancio era tra i peggiori mai visti: 112 morti, abitazioni ed edifici pubblici devastati, danni inestimabili nelle campagne. Una piccola apocalisse si era consumata nella tranquilla cittadina di Modica".
Evidentemente la sezione Bolognese del Touring pensò bene di raccogliere fondi a beneficio di coloro che erano stati colpiti da questa catastrofe.