Varignana (BO), chiesa arcipretale di San Lorenzo

60f6db2a3c12a10007f1635c

Varignana (BO), chiesa arcipretale di San Lorenzo

 Genera il pdf
Inventario
BRI / BO PROVINCIA 583

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Varignana (BO)
Data della ripresa
Anni Trenta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Varignana, 22.3.1938
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
15x10,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Varignana verso Castel San Pietro. La data di spedizione risale al 22.3.1938. Sul verso il prof. Brighetti ha scritto a matita "Castel S. Pietro"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Varignana (BO), chiesa arcipretale di San Lorenzo
Note
La località è una frazione del comune di Castel San Pietro Terme, dal quale dista circa nove chilometri. Varignana si trova sopra un colle, ad una altezza di 194 metri s. l. ed era sicuramente preesistente alla nascita di Castel San Pietro: viene infatti già citata in documenti della città di Bologna nel 1136. Dalle colline intorno al paese, per secoli fu ricavato materiale per costruzione derivato dal consolidamento delle sabbie plioceniche largamente utilizzato nelle costruzioni delle case bolognesi.
Varignana, ridotta ad un cumulo di macere negli ultimi sei mesi della seconda guerra mondiale, fu presto ricostruita.
Tra i suoi figli, si ricordano illustri personaggi quali: Bartolomeo da Varignana, medico e studioso universitario tra la fine del Duecento e l'inizio del Trecento e Domenico de Jani (1529), cui è dedicata la piazza principale del paese, scultore e architetto, del quale si ricordano il bassorilievo del "Transito della Madonna" nell'esterno della Santa Casa Di Loreto e un progetto per la facciata della basilica di San Petronio di Bologna, dove è sepolto.
La chiesa riprodotta nella cartolina è quella di San Lorenzo. L'edificio ha subito diverse modifiche nei secoli. Solo nel 1925 fu dotata di una nuova facciata e del campanile. Nel 1958, dopo le distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale, l'edificio fu riportato al bel romanico originale a tre navate, senza però il campanile ed il portico antistante. Al suo interno, la chiesa conserva una statua della Madonna col Bambino, che ricorda la scuola di Jacopo Della Quercia, che si trovava nell'altra chiesa di Santa Maria e di San Giuseppe. L'immagine documenta proprio la facciata e il campanile realizzati nel 1925 su progetto dell'architetto Edoardo Collamarini poi distrutti nel 1944.