Veduta aerea dell’Istituto “Carlo Alberto Pizzardi” per tubercolosi (Bellaria)

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Veduta aerea dell’Istituto “Carlo Alberto Pizzardi” per tubercolosi (Bellaria)

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Inventario
MISC 00261
Autore

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
s.l., 1930 ca.
Oggetto
cartolina postale
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale incollata su cartoncino marrone
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso: “Fotografia eseguita dall’aeroplano”
Notizie storico critiche
Nel 1930, con il ricovero dei primi pazienti entrò in funzione in località Bellaria, sulle colline di San Lazzaro di Savena, l'istituto dedito alla cura dei malati acuti e dei tubercolotici, aperto grazie alla benefica generosità del marchese Carlo Alberto Pizzardi (1850-1922). Il progetto dell’edificio era opera di Giulio Marcovigi (1870-1937), architetto esperto in costruzioni ospedaliere, considerato il padre della moderna ingegneria sanitaria. La prima pietra era stata posta alla presenza di re Vittorio Emanuele III il 29 maggio 1927. Il complesso, capace di 480 posti letto, è tuttora dotato di strutture di collegamento - ballatoi, scale, porticati - che mettono in relazione le varie parti dell'edificio. Il sanatorio poteva funzionare con i proventi dell'Assicurazione obbligatoria contro la TBC e con le campagne filantropiche promosse assieme alla Croce Rossa. Una clausola testamentaria prevedeva che otto letti fossero per sempre "legati" al ricovero degli ammalati di tubercolosi. La salma del marchese Pizzardi (grande benefattore degli ospedali bolognesi, morto anche lui di tisi) venne traslata sotto l'oratorio dell'ospedale nel 1932.
Note
NOTE DI BARUFFI: “Ospedale Pizzardi. Veduta aerea dell’Istituto “Carlo Alberto Pizzardi” per tubercolosi a San Lazzaro di Savena – Bologna. Fotografia cartolina edita dalla “Navigazione Aerea It.a – Siena – col ritratto del Fondatore (19…). Da Eredi del cav. Guidotti”