Vergato (BO), Palazzo Comunale: ingresso
Vergato (BO), Palazzo Comunale: ingresso
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Vergato (BO)
Luogo e anno di edizione
Vergato, s.d.
Stampatore
Data della ripresa
Anni Trenta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
15x10,3
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Vergato (BO), Palazzo Comunale: ingresso
Bibliografia
http://www.appenninobolognese.net
Note
Le più antiche notizie su Vergato risalgono all'inizio del sec. XII, quando il centro era una località di secondaria importanza dipendente da Liserna, un borgo sparso lungo le pendici del Monte Pero. La sua posizione particolarmente favorevole, sulla strada che da Bologna conduceva a Pistoia, lo rese un ideale luogo di incontro e di scambio tra le popolazioni delle zone montane circostanti, determinando una progressiva fioritura di attività economiche commerciali, notarili e alberghiere. Quasi interamente distrutto dai bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale, Vergato ha visto una graduale ricrescita demografica ed economica negli anni del dopoguerra.
Il Palazzo Comunale è conosciuto anche con il nome di Palazzo dei Capitani della montagna. La cartolina ce lo mostra prima della distruzione subita durante seconda guerra mondiale. In origine si trattava di una casa quattrocentesca, che fu poi sottoposta ad interventi architettonici nel 1483 per dedicarla appunto a sede del Capitanato della Montagna. Altri restauri furono intrapresi nel 1532, nel 1565, nel 1819 e tra il 1883 e il 1885. Sull'ultimo aspetto assunto -realizzato su progetto di Tito Azzolini e Alfonso Rubbiani- ci si ispirò poi per la definitiva ricostruzione dopo il 1945. Il palazzo, come ricordato sopra, fu infatti distrutto durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Sulla facciata sono riportati gli stemmi delle famiglie che si succedettero nei secoli alla capitanìa. I Capitani della Montagna erano magistrati inviati da Bologna per il governo della parte montana del suo territorio, che esercitarono il loro compito fino al 1796. L’edificio fu ulteriormente arricchito in termini architettonici con la realizzazione nel 1998 di quattro vetrate ad opera di Luigi Ontani.
Il Palazzo Comunale è conosciuto anche con il nome di Palazzo dei Capitani della montagna. La cartolina ce lo mostra prima della distruzione subita durante seconda guerra mondiale. In origine si trattava di una casa quattrocentesca, che fu poi sottoposta ad interventi architettonici nel 1483 per dedicarla appunto a sede del Capitanato della Montagna. Altri restauri furono intrapresi nel 1532, nel 1565, nel 1819 e tra il 1883 e il 1885. Sull'ultimo aspetto assunto -realizzato su progetto di Tito Azzolini e Alfonso Rubbiani- ci si ispirò poi per la definitiva ricostruzione dopo il 1945. Il palazzo, come ricordato sopra, fu infatti distrutto durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Sulla facciata sono riportati gli stemmi delle famiglie che si succedettero nei secoli alla capitanìa. I Capitani della Montagna erano magistrati inviati da Bologna per il governo della parte montana del suo territorio, che esercitarono il loro compito fino al 1796. L’edificio fu ulteriormente arricchito in termini architettonici con la realizzazione nel 1998 di quattro vetrate ad opera di Luigi Ontani.