Vidiciatico (BO), Madonna d'Affrico
Vidiciatico (BO), Madonna d'Affrico
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Vidiciatico (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, Vidiciatico, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Vidiciatico (BO) 18.8.1953
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
14,7x10,3
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
La cartolina è viaggiata da Vidiciatico a Calderara di Reno. Il timbro di spedizione risale al 18.8.1953. Sul verso sono riportati alcuni numeri, che corrispondono alle lettere dell'alfabeto. Tale codice è stato evidentemente decriptato dal destinatario e forma la seguente frase: "Sai che ho ancora un osso di traverso?"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Vidiciatico (BO), Madonna d'Affrico
Bibliografia
http://www.davantialcamino.it
Note
Vidiciatico è una frazione di Lizzano in Belvedere posta lungo la strada che conduce al Corno alle Scale. Il suo nome è assai curioso. Dal sito internet dell'Appennino Bolognese, riportiamo: "Esistono varie ipotesi sull'origine del nome Vidiciatico: la più nota vuole che il nome derivi dalla leggenda di un bandito modenese, detto Ciatico, che era ricercato dal governo bolognese per i suoi crimini. Si dice che un giorno un abitante della zona lo vide nel luogo in cui ora sorge Vidiciatico; si recò dalle guardie e disse: "Vidi Ciatico", e per questa informazione fu ricompensato. A parte la pochezza dell'ipotesi sull'origine del nome di Vidiciatico, i fatti si sarebbero svolti molti secoli dopo l'esistenza di Vidiciatico. Gli studiosi partono comuque dalla pronuncia dialettale "Viciadgo". La forma esatta originale sarebbe Viticiaticum. L'ipotesi più accreditata è: viciadgo = vedgo = paese dei vedghi (salici), infatti la voce vitticiatico, da viti e viticci, è riferibile a piante che si piegano facilmente, come il vetrice o salice, detto in dialetto vedgo". Attualmente la località è un rinomato centro per vacanze estive e invernali. La cartolina riproduce un'antica edicola votiva, da sempre frequentata dalle donne di Vidiciatico. Da aprile, quando il tempo offriva giornate migliori dopo il lungo inverno, le paesane iniziavano una sorta pellegrinaggio che, fra rosari e chiacchiere, proseguiva fino all'autunno. La presenza della piccola cappella viene testimoniata per la prima volta nel 1692, quando il cardinale Girolamo Boncompagni, in visita alla parrocchia di Vidiciatico, annota per la prima volta la presenza di una fonte che i locali chiamano Affrico, sulla quale è posta un’immagine della Beata Vergine di Bocca di Rio probabilmente frutto del pellegrinaggio di un abitante del posto all’omonimo santuario castiglionese. L’attuale costruzione è il risultato di ripetuti interventi succedutisi negli anni, l’ultimo dei quali eseguito dai militari dell’82° reggimento fanteria motorizzato “Torino” nel corso del campo d’arma estivo del 1951. Il bizzarro nome dato a questo luogo parrebbe poter risalire all’indicazione di un luogo posto a scirocco, cioè a sud-ovest, con riferimento al vento di origine africana, com’è appunto la posizione della fonte d’Affrico rispetto a Vidiciatico.