Vidiciatico (Lizzano in Belvedere): chiesa di San Pietro, bifora nell'abside

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Vidiciatico (Lizzano in Belvedere): chiesa di San Pietro, bifora nell'abside

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Notizie storico artistiche

Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Vidiciatico (Lizzano in Belvedere): chiesa di San Pietro, bifora nell'abside
Bibliografia
Luigi Fantini, "Antichi edifici della montagna bolognese", Bologna, Alfa, 1971, vol. II/740, pag. 488.
Note
Vidiciatico è una frazione di Lizzano in Belvedere posta lungo la strada che conduce al Corno alle Scale. Il suo nome è assai curioso. Dal sito internet dell'Appennino Bolognese, riportiamo: "Esistono varie ipotesi sull'origine del nome Vidiciatico: la più nota vuole che il nome derivi dalla leggenda di un bandito modenese, detto Ciatico, che era ricercato dal governo bolognese per i suoi crimini. Si dice che un giorno un abitante della zona lo vide nel luogo in cui ora sorge Vidiciatico; si recò dalle guardie e disse: "Vidi Ciatico", e per questa informazione fu ricompensato. A parte la pochezza dell'ipotesi sull'origine del nome di Vidiciatico, i fatti si sarebbero svolti molti secoli dopo l'esistenza di Vidiciatico. Gli studiosi partono comuque dalla pronuncia dialettale "Viciadgo". La forma esatta originale sarebbe Viticiaticum. L'ipotesi più accreditata è: viciadgo = vedgo = paese dei vedghi (salici), infatti la voce vitticiatico, da viti e viticci, è riferibile a piante che si piegano facilmente, come il vetrice o salice, detto in dialetto vedgo". Attualmente la località è un rinomato centro per vacanze estive e invernali. Luigi Fantini ha qui fotografato un disegno realizzato dal prof. Giuseppe Rivani nel 1942. L'attuale chiesa di San Pietro è di costruzione relativamente recente (1882-1884): fu edificata di fronte alla preesistente della quale si conserva solo l'abside e ad un'antica torre, ora trasformata in campanile. La "Cappellina", cioè l'abside dell'antica chiesa romanica, presenta sul lato posteriore la bella bifora qui documentata, oggi resa cieca, con data incisa nell'architrave sovrastante la colonnetta: 1393 in numeri romani. Molto probabilmente la bifora fu rimontata su questa parete, dal momento che -come si legge in un'iscrizione scolpita su una pietra angolare- questa "cappellina" fu eretta nel 1407.