Vignola (Mo), la Rocca vista dal fiume Panaro

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Vignola (Mo), la Rocca vista dal fiume Panaro

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Inventario
MICH. 0424
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Vignola (Mo)
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Vignola (Mo), la Rocca vista dal fiume Panaro
Bibliografia
1) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 2) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 3) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 4) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, Giuseppe Michelini compì diversi viaggi fuori Bologna. In tali occasioni raccolse vere e proprie serie fotografiche, come altrettante e puntuali documentazioni di cose viste. A differenza di quanto affermato da Renzo Renzi "[...] della sua regione, l'Emilia Romagna, non vede null'altro [che la propria casa, la propria città, la propria campagna, saltando poi nell'"esotico" dell'Appennino e della costa adriatica]", egli si recò anche a Carpi, Cento, Ferrara, Forlì, Lugo di Romagna, ecc.. La fotografia documenta lo stato della Rocca di Vignola agli inizi del Novecento. Si presume che sia stata costruita in epoca carolingia per difendere l'abitato della cittadina dai barbari Ungari. Fino al XV secolo la funzione della costruzione era esclusivamente militare. Nel 1401 il nobile ferrarese Uguccione dei Contrari ricevette in dono da parte del signore di Ferrara Niccolò III d'Este il feudo di Vignola. Nei venti anni successivi la rocca mutò profondamente la propria destinazione trasformandosi in sontuosa dimora della famiglia Contrari, che disponeva di elevate ricchezze.
Quando i Contrari si estinsero i beni feudali tornarono agli Estensi, che governarono Vignola solo per un biennio, in quanto nel 1577 il feudo fu ceduto a Jacopo Boncompagni, figlio naturale del futuro Papa Gregorio XIII. Con l'arrivo di Napoleone Bonaparte decadevano i Boncompagni e subentrava un comitato repubblicano. Nel 1815 Vignola, non tornava marchesato, ma veniva incorporata nei domini del duca di Modena, Francesco IV. Nel XIX secolo all'interno dell'edificio trovarono sede diverse istituzioni sociali e politiche. Dal 1998 ne è divenuta proprietaria la Fondazione della Cassa di Risparmio di Vignola, che ha attuato un capillare restauro dell'intero edificio.