VIII Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano - Bologna 8-9-10-11 Aprile 1904
VIII Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano - Bologna 8-9-10-11 Aprile 1904
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BRI 01819, BRI 01820
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo e anno di edizione
Frascati, 1904
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
litografia policroma, cartolina postale
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
policromia
Iscrizioni
Sul bordo inferiore del recto è specificato: "Per cura del giornale "Avanti della Domenica", Roma, S. Claudio, 57".
La firma dell'illustratore si lege accanto alla gamba destra della figura.
La firma dell'illustratore si lege accanto alla gamba destra della figura.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
VIII Congresso Nazionale del Partito Socialista Italiano - Bologna 8-9-10-11 Aprile 1904
Bibliografia
La cartolina è stata pubblicata in: Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, vol. 1, pag. 40.
Note
L' ottavo congresso del Partito Socialista si tenne a Bologna dall'8 all'11 aprile 1904, sotto la direzione di Andrea Costa. Alla manifestazione parteciparono 884 delegati, in rappresentanza di oltre trentamila iscritti.
Il congresso si svolse tra i contrasti delle due principali correnti, quella riformista di Filippo Turati e Leonida Bissolati (favorevole alla partecipazione al governo e fedele alla monarchia) e quella massimalista di Arturo Labriola e Enrico Leone.
La corrente rivoluzionaria ottenne 424 voti, contro i 377 di quella dei riformisti.
Ciò nonostante, i giornali conservatori di Bologna accolsero favorevolmente la vittoria sul piano nazionale dei massimalisti, largamente minoritari in città e considerati meno pericolosi dei riformisti. Da tale maggioranza derivò la proclamazione del primo sciopero generale nazionale, che si tenne nel settembre dello stesso anno.
Il congresso si svolse tra i contrasti delle due principali correnti, quella riformista di Filippo Turati e Leonida Bissolati (favorevole alla partecipazione al governo e fedele alla monarchia) e quella massimalista di Arturo Labriola e Enrico Leone.
La corrente rivoluzionaria ottenne 424 voti, contro i 377 di quella dei riformisti.
Ciò nonostante, i giornali conservatori di Bologna accolsero favorevolmente la vittoria sul piano nazionale dei massimalisti, largamente minoritari in città e considerati meno pericolosi dei riformisti. Da tale maggioranza derivò la proclamazione del primo sciopero generale nazionale, che si tenne nel settembre dello stesso anno.