Villa d'Ignano (Marzabotto), "La Casetta": esterno
Villa d'Ignano (Marzabotto), "La Casetta": esterno
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FANT 1186
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Villa d'Ignano (Marzabotto)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 15x10; negativo 7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Villa d'Ignano (Marzabotto), "La Casetta": esterno
Note
A Villa d'Ignano, in territorio del comune di Marzabotto, esisteva anticamente il Castello d'Ignano, dei Conti di Panico, con accanto un oratorio dedicato a S. Giorgio.
Nel 1309 i Bolognesi, acerrimi nemici della famiglia Ghibellina dei Panico, distrussero quasi tutti i castelli in loro dominio. Già a metà del XV secolo anche il castello d'Ignano e l' oratorio di S. Giorgio non esistevano più perché un tale A. F. decise di costruire a proprie spese in quel luogo un oratorio dedicato a Santa Barbara, che divenne meta di pellegrinaggi popolari. L'edificio sacro fu tra quelli distrutti dagli eventi bellici durante la seconda guerra mondiale. Il 26 settembre 1944 un gruppo di partigiani si scontrò proprio qui -in località "La Casetta"- con una pattuglia di Tedeschi addetta alla requisizione del bestiame. Purtroppo, durante questo conflitto, vennero incendiate case e masserizie. Evidentemente, Luigi Fantini scattò questa fotografia poco tempo dopo tali avvenimenti.
Nel 1309 i Bolognesi, acerrimi nemici della famiglia Ghibellina dei Panico, distrussero quasi tutti i castelli in loro dominio. Già a metà del XV secolo anche il castello d'Ignano e l' oratorio di S. Giorgio non esistevano più perché un tale A. F. decise di costruire a proprie spese in quel luogo un oratorio dedicato a Santa Barbara, che divenne meta di pellegrinaggi popolari. L'edificio sacro fu tra quelli distrutti dagli eventi bellici durante la seconda guerra mondiale. Il 26 settembre 1944 un gruppo di partigiani si scontrò proprio qui -in località "La Casetta"- con una pattuglia di Tedeschi addetta alla requisizione del bestiame. Purtroppo, durante questo conflitto, vennero incendiate case e masserizie. Evidentemente, Luigi Fantini scattò questa fotografia poco tempo dopo tali avvenimenti.