Virgilio Guidi - Figura - 1952 ca

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Virgilio Guidi - Figura - 1952 ca

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Inventario
FF 3838-005

Notizie storico artistiche

Datazione
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Arte - Opere d'arte - Gallerie d'arte - Pittura - Artisti - Pittori - Guidi, Virgilio
Bibliografia
Mostra antologica di Virgilio Guidi, catalogo a cura di Toniato Toni, De Marco Gianni, Granzotto Giovanni e Rigato Beppe, Sacile, 1983; Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Frisoni Cinzia (a cura di), Bologna s'industria. La rinascita economica dal secondo dopoguerra agli anni '80 nelle immagini dell'archivio Fototecnica, Santarcangelo di Romagna, 2019.
Note
Virgilio Guidi nasce nel 1891, studia presso un Istituto Tecnico e frequenta un corso serale di pittura. Insofferente all'ambiente scolastico entra a bottega da un restauratore romano e comincia a dipingere in autonomia. Si iscrive all'Accademia sotto la guida di Aristide Sartorio, ma abbandona dopo il primo biennio. Alterna il lavoro presso il Genio Civile che gli dà il sostentamento e frequenta l’ambiente artistico e letterario proseguendo con propri studi e sperimentazioni. Partecipa alla Biennale del 1920, espone con il gruppo Valori Plastici. Nel 1927 è chiamato come docente all'Accademia di Venezia, nel 1934 si trasferisce presso l’Accademia bolognese. Continua ad esporre e partecipare a Biennali e altre esposizioni di rilievo (tra le altre la Mostra antologica a Torino nel 1965 – Mostra dell’Arte Moderna curata da Ragghianti nel 1967, Mostra antologica all’Archiginnasio di Bologna, 1972). Nel 1980 gli viene dedicato un museo a Palazzo Fortuny, a Venezia con dipinti dal 1950 al 1980. Muore a Venezia nel 1984. Il servizio in oggetto si riferisce alla committenza della Galleria de' Foscherari, che tra ottobre e novembre 1966 ospita una mostra dell'artista: è possibile pertanto che le riprese siano state effettuate contestualmente.