Zappolino (Castello di Serravalle), edificio detto "Case Rosse" o "Il Palazzo": veduta
Zappolino (Castello di Serravalle), edificio detto "Case Rosse" o "Il Palazzo": veduta
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FANT 1276
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Zappolino (Castello di Serravalle)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
lastra 10x15; negativo su pellicola 6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Zappolino (Castello di Serravalle), edificio detto "Case Rosse" o "Il Palazzo": veduta
Note
Il borgo di Zappolino fu sede di un imponente castello le cui mura avevano un perimetro di ben 950 metri. La località è passata alla storia per la cruenta battaglia che vi fu combattuta il 15 novembre 1325 fra Bolognesi e Modenesi. Un avvenimento marginale legato alla battaglia di Zappolino stimolò la fantasia di Alessandro Tassoni che scrisse la celebre "Secchia rapita". Molto probabilmente il nome dell'edificio di origine quattrocentesca qui fotografato da Luigi Fantini deriva dall'abbondante uso di mattoni a vista, piuttosto insolito nella montagna bolognese. La parte più antica sarebbe quella centrale, che si affaccia sul lato nord; successivamente il fabbricato venne ampliato sui restanti lati ed arricchito del loggiato a colonne. Circa l'epoca in cui fu eseguito l'ampliamento, non si hanno notizie certe: la casa potrebbe essere stata ammodernata su commissione del nobile bolognese Camillo di Bernardino Gozzadini, che il 28 marzo 1530 ricevette da papa Clemente VII l'investitura di conte di Zappolino. Successivamente e fino al Settecento appartenne ai conti Gessi di Bologna.